Rebibbia, un altro suicidio in carcere: è il terzo in pochi mesi
L'ennesimo suicidio in carcere. E' il terzo in pochi mesi nel carcere romano di Rebibbia, il 65esimo in Italia dall'inizio dell'anno. Questa mattina, alle 6 e 30, un detenuto romeno di 46 anni è stato trovato impiccato con lenzuolo nel bagno della sua cella. Era in prigione per scontare una condanna per omicidio aggravato.
A rendere noto il fatto è stata l'organizzazione sindacale di polizia penitenziaria Osapp. "Si tratta del 65esimo morto in carcere di cui 30 trenta per suicidio dall'inizio dell'anno, e i dati parlano chiaro rispetto allo stato delle nostre carceri tenuto conto che vari fattori stanno influenzando questa gravissima situazione tra cui lo stato di fatiscenza della infrastrutture penitenziarie, un nuovo sovraffollamento e soprattutto la gravissima penuria di personale di polizia penitenziaria che non consente più di adempiere alle normali attività interne quali ed anche la prevenzione di gesti auto ed etero lesionistici da parte della popolazione detenuta",ha dichiarato il segretario generale del sindacato, Leo Beneduci.
Il reparto G9, quello in cui si è verificato il fatto, è uno dei più complicati di Rebibbia. Un luogo che, secondo il segretario della Cisl-Fnm Massimo Costantino, ha bisogno di interventi urgenti perché "ci sono pavimenti rotti e quant'altro. Tutto sembra al di fuori che un posto dove poterci lavorare, condizioni che il personale di Polizia Penitenziaria certo non può sopportare e dall'altro lato vi è anche una condizione disumana per i detenuti. Quest'ultimo suicidio rappresenta una sconfitta per tutti".