Raffaele Marra torna libero: revocati obblighi di firma e di dimora
Il tribunale del Riesame di Roma ha revocato l'obbligo di firma e il divieto d'espatrio per Raffaele Marra, ex vicecapo di Gabinetto della sindaca di Roma Virginia Raggi. L'ex braccio destro della prima cittadina, travolto da una prima inchiesta giudiziaria che aveva portato al suo arresto nel dicembre 2016 per corruzione, è tornato un uomo libero. I giudici del Riesame hanno infatti accolto un'istanza presentata dai difensori di Marra, facendo cadere così anche le ultime misure cautelari alle quali era sottoposto: gli obblighi di firma e di dimora. Dopo essere finito in carcere nel dicembre 2016, Marra lo scorso aprile era stato scarcerato e posto ai domiciliari, caduti a luglio. La decisione dei giudici riguarda proprio la vicenda per cui l'ex vicecapo di gabinetto è imputato assieme all'imprenditore Sergio Scarpellini: secondo il pubblico ministero Barbara Zuin Marra nel 2013 (quando la Raggi non era ancora sindaca e Marra era dirigente del Campidoglio) avrebbe concesso dei favori all'imprenditore, mettendosi a sua disposizione, in cambio di 370mila euro. Soldi, versati con due assegni intestati alla moglie di Marra, con cui i coniugi avrebbero acquistato un appartamento in via dei Prati Fiscali.
Marra è stato rinviato a giudizio anche per la vicenda della nomina del fratello
Il processo, partito a maggio dello scorso anno con un rinvio, è al momento fermo a causa delle condizioni di salute di Scarpellini: dovrebbe riprendere ad aprile. Il nome di Raffaele Marra compare in un'altra vicenda giudiziaria, quella relativa alla nomina del fratello Renato a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio. Una vicenda per cui Marra è stato rinviato a giudizio pochi giorni fa con l'accusa di abuso d'ufficio: il nuovo processo inizierà il 20 aprile. Per la stessa vicenda è imputata anche la sindaca di Roma Virginia Raggi, che è accusata di falso. La prima cittadina ha scelto di essere giudicata con rito immediato: il processo si aprirà a giugno.