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Quel murales contro la mafia che non piace al M5s: “Cancellatelo immediatamente”

A Ostia è scoppiata la polemica per il murales dedicato alla cultura e alla legalità realizzato dall’artista Lucamaleonte insieme ai ragazzi che abitano sul territorio. “Va rimosso, è il simulacro della sinistra”, tuona il Movimento 5 Stelle. E i volti di Manuel Bortuzzo, Federica Angeli e Roberto Ribeca rischiano di essere cancellati.
A cura di Natascia Grbic
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Foto dal profilo Facebook di Mirko Pierri
Foto dal profilo Facebook di Mirko Pierri

È bufera sul murales realizzato a Ostia dagli studenti delle scuole insieme all'associazione a.DNA Collective e all'artista Lucamaleonte: il disegno, simbolo della lotta alla mafia, non piace alla Lega e al Movimento 5 Stelle. "Va rimosso, è il simulacro della sinistra", tuona la giunta del X Municipio, nella persona del capogruppo Antonio di Giovanni. "Il gruppo consiliare M5S del X Municipio chiede a chi ha realizzato il murales sulla parete della stazione Lido Nord, di rimuoverlo immediatamente e sostituirlo con quello corrispondente al progetto che è stato presentato in Municipio – si legge nella nota – (…) Questa amministrazione sta incentivando la Street Art come forma di rivalutazione del decoro urbano, ma non svolgerà il ruolo di sponda a certi nostalgici di partiti di qualunque tipo, che cercano di appropriarsi di grandi temi che, al contrario, non sono appannaggio di nessuno, se non della collettività". La Lega, invece, ha presentato un'interrogazione.

Da Manuel Bortuzzo a Federica Angeli, chi sono i volti del murales di Ostia

Ma di chi sono i volti che tanto hanno indignato la Lega e l'amministrazione a 5 stelle di Ostia? Sul muro della stazione Lido Nord c'è il viso di Manuel Bortuzzo, il nuotatore di 19 anni colpito da diversi colpi di pistola alla schiena mentre si trovava con la ragazza. I suoi aggressori sono due giovani legati alla criminalità organizzata. Federica Angeli, la giornalista di Repubblica che ha denunciato la mafia a Ostia e che per quello è sotto scorta. Mariam Moustafa, ragazza nata e cresciuta a Ostia, ammazzata di botte a Londra da un gruppo di bulle. Roberto Ribeca, ex presidente del Municipio recentemente morto in un incidente stradale. Massimo di Somma, ex presidente della vecchia circoscrizione XIII, morto nel 2000 e molto conosciuto per l'impegno culturale sul litorale. Mario Rosati, artista di Ostia che con i suoi quadri ha dipinto l'anima del territorio. Lido Duranti, partigiano ucciso nelle Fosse Ardeatine. Giovanni Sepe, giornalista fondatore di uno dei primi giornali locali. Giorgio Jorio, artista. Domenico Fonti, storico ultracentenario del quartiere. E Andrea Costa, fondatore della Cooperativa dei Braccianti Ravennati, che nel 1884 hanno dato il via alla bonifica delle paludi del litorale romano e fondato il primo nucleo di case dell’attuale Ostia Antica. In mezzo a loro, i volti degli studenti e delle studentesse del X municipio, ‘per rappresentare le nuove generazioni che stanno cercando proprio quel riscatto'.

Il M5s: "Murales simulacro della sinistra"

Secondo il M5s di Ostia, l'artista – aiutato dai ragazzi del luogo – si sarebbe discostato dal progetto originario. E per quello deve cancellare il murales. Per i pentastellati, i disegni dovevano riguardare ‘volti universalmente riconoscibili, come simbolo della lotta alla mafia e alle ingiustizie sociali, tra i quali Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pier Santi Mattarella, Giancarlo Siani ed altri, affiancati da ritratti generici di cittadini comuni, giovani e studenti, simbolo del futuro del territorio'. In realtà la decisione degli studenti e dell'associazione è stata ben ponderata. Si è voluto, infatti, rappresentare persone significative per la lotta alla mafia ma che non fossero delle icone, dei simboli conosciuti in tutto il mondo. Piuttosto qualcuno che nel suo piccolo ha lottato ma la sua storia non è conosciuta ai più.

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