Protesta contro rom a Torre Maura: la procura indaga per disordini con aggravante odio razziale
Danneggiamenti e minacce con l'aggravante dell'odio razziale. Sono le ipotesi di reato sui quali sta indagando la procura della Repubblica a seguito dei disordini avvenuti ieri pomeriggio, martedì 2 aprile durante la protesta dei residenti di Torre Maura, nel VI municipio di Roma, contro lo spostamento delle famiglie di etnia rom in emergenza abitativa dal centro d’accoglienza di via Toraldo all’ex Clinica di via Codirissoni. Una trentina di persone, sostenute e incoraggiate da alcuni militanti di CasaPound, hanno compiuto azioni violente: hanno incendiato una roulotte, cassonetti dei rifiuti e alzato barriere rovesciandoli. La situazione è tornata alla normalità solo quando in tarda notte è arrivata la notizia che il Comune di Roma ha deciso di ricollocare le famiglie rom in altre strutture. Fondamentale la presenza degli uomini delle forze dell'ordine sul posto, tra Polizia di Stato, carabinieri e polizia locale che hanno tenuto sotto controllo il clima di tensione che si era creato. Gli inquirenti, al momento sono in attesa di un'informativa delle forze dell'ordine.
Il Campidoglio dopo le proteste a Torre Maura: "I rom saranno spostati altrove"
In tarda notte, dopo un pomeriggio e una serata di proteste, è arrivata la decisione del Campidoglio: "I rom saranno spostati altrove" si legge in una nota diffusa dal Comune di Roma. Da quanto si apprende, l'Ufficio Speciale Roma Sinti e Caminanti ha disposto il ricollocamento delle famiglie rom in emergenza abitativa, che avverrà nel giro di una settimana.
Torre Maura, protesta contro l'accoglienza delle famiglie rom in emergenza abitativa
Le proteste dei residenti di Torre Maura sono partite nel pomeriggio di ieri, alimentate da alcuni esponenti di CasaPound. Il quartiere ha manifestato la sua contrarietà all'accoglienza di circa sessanta persone, famiglie di etnia rom in emergenza abitativa spostate dal Campidoglio. Sono state ore di tensione alternate ad azioni molto violente. Decine di persone si sono scagliate contro un addetto che portava dei panini alle famiglie gridando "Fate schifo, zozzoni, gli portate pure da mangiare? Devono morire di fame" e avrebbero calpestato il cibo caduto a terra. Le proteste sono continuate durante la notte, in serata trenta persone sono rimaste in strada a presidiare la struttura, dandosi il cambio con gli altri cittadini.