Privatizzazione asili nido, il Campidoglio tira dritto: “Tagli imposti piano di rientro”
Dopo la pioggia di critiche e polemiche seguite alla pubblicazione di alcune indiscrezioni sui contenuti del documento unico di programmazione 2016-2018, il Campidoglio tira dritto: la privatizzazione degli asili nido comunali si farà, gradualmente e dialogano con le parti sociali per salvaguardare (dove possibile), i livelli occupazionali, ma si farà. A imporlo la fredda logica dei numeri. Il piano di rientro dei conti del Comune di Roma prevede il taglio di 10 milioni di euro ogni annui, quindi al passaggio delle strutture ai privati non sembrano esserci alternative.
A meno che non si decida di invertire la rotta, chiedendo più fondi al governo e di rompere i vincoli del patto di stabilità interno che pesa come un macigno sulla capacità di spesa degli enti locali, la scelta sembra obbligata, almeno così la presenta il Campidoglio. Tante le perplessità anche che ha intraprendere un processo di simile portata sia un commissario, Francesco Paolo Tronca, che in teoria avrebbe solo il compito di traghettare l'istituzione comunale fino alle prossime elezioni in primavera. Ma non è un segreto che la tentazione di prolungare il commissariamento è tanta da parte del Governo, anche se il premier Renzi ha garantito che anche nella Capitale si andrà al voto in primavera. A non esserne accorto però sembra proprio il Pd che ancora non ha un candidato e non ha deciso nulla su primarie e alleanze.
Dal Campidoglio così ci tengono a chiarire che non c'è nulla di deciso, ma che si tratta solo di consigli e previsioni. "Giova segnalare che il documento delinea scenari ipotetici da valutare in sede di redazione del bilancio di previsione – recita una nota- a partire dall’attuale situazione articolata in 209 nidi a gestione diretta pubblica e solo 7 strutture in concessione". Tronca sottolinea poi quelli che valuta come i benefici dell'affidamento ai privati: "Sa un lato, i significativi minori costi imputabili alla gestione in concessione rispetto a quella diretta e, dall’altro, la possibilità di ampliare i posti disponibili per l’utenza, riducendo le liste di attesa".
La proposta ha raccolto critiche da destra e a sinistra. Tutte le forze politiche hanno chiesto un confronto urgente con l'autorità commissaria per avere chiarimenti, al pari delle forze sindacali. Sel intanto ha deciso di non aspettare di essere ricevuta, lanciando una mobilitazione per giovedì 7 gennaio alle ore 15.00 in Campidoglio: "Diciamo no alla vendita degli asili nido di Roma Capitale ai privati, diciamo no perché è sempre stato un servizio di eccellenza nella Capitale, diciamo no perché si è lottato e lavorato per rendere il nido pubblico il luogo adatto per accogliere bambini e famiglie col massimo della professionalità e competenza, diciamo no perché le educatrici di Roma Capitale hanno contribuito a fare la storia dei nidi pubblici in Italia".