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Primavalle, inizia a bere dalla mattina e picchia la moglie: lei chiama il 112 e lo fa arrestare

Un uomo di 40 anni completamente ubriaco ha picchiato la moglie, colpendola furiosamente al volto e insultandola continuamente. La signora è riuscita a scappare e a chiamare il 112: i poliziotti hanno trovato il marito violento sul letto, che ha ammesso gli abusi. Ed è stato portato in carcere.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Un uomo di quarant'anni è stato arrestato martedì pomeriggio dagli agenti della Polizia di Stato del reparto volanti dopo che ha picchiato violentemente la moglie, colpendola al volto. L'uomo, che adesso si trova nel carcere romano di Regina Coeli, appena si era alzato dal letto la mattina presto ha iniziato a bere. Poco dopo, ha iniziato a sfogarsi sulla moglie, iniziando a insultarla e accusandola di tradirlo. Visto che la situazione stava andando fuori controllo, la donna ha provato ad allontanarsi, ma lui l'ha raggiunta e ha cominciato a colpirla furiosamente al volto, totalmente ubriaco e fuori controllo. Appena è riuscita a divincolarsi è fuggita e ha chiamato il 112 per richiedere l'intervento del le forze dell'ordine.

Una volta giunti in via Michele Bonelli, i poliziotti sono stati subito fermati dalla donna che aveva chiesto aiuto, e hanno ascoltato cos'era accaduto. Entrati nell'appartamento hanno trovato il marito della signora completamente ubriaco sul letto, in stato confusionale dovuto alla gran quantità di alcol ingerito di prima mattina. Senza fare resistenza, l'uomo ha ammesso di averla picchiata. E così è stato portato nel carcere romano di Regina Coeli: è accusato di maltrattamenti in famiglia. La donna è stata invece accompagnata in ospedale per essere medicata, ha ricevuto una prognosi di sei giorni.

Ora che le persone sono costrette a rimanere in casa per l'emergenza coronavirus, sono aumentati i casi di violenza contro le donne in famiglia. Se prima le vittime riuscivano a vedere di meno i mariti, ora che sono costrette in casa con loro stanno subendo più abusi rispetto a prima. Nonostante la quarantena, continuano però le attività dei centri antiviolenza: chiunque stia in casa con un uomo maltrattante, può chiamare le operatrici, che si preoccuperanno di aiutarle in questa situazione.

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