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Primarie Roma 2016, ufficializzati i sei candidati del centrosinistra

Ufficializzati oggi i sei candidati alle primarie romane del centrosinistra. Sono Roberto Morassut, Roberto Giachetti, Stefano Pedica, Gianfranco Mascia e Domenico Rossi. Correrà anche l’outsider Chiara Ferraro, la giovane autistica candidata per accendere i riflettori sullo stato dei servizi sociali e i diritti dei disabili. Presentate anche le regole per i candidati: tetto di spesa a 30.000 euro.
A cura di Valerio Renzi
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Sono state ufficializzate oggi le candidature per le primarie del centrosinistra a Roma. Sei nomi tra i quali si trova il futuro candidato al Campidoglio. Sono Roberto Giachetti, Roberto Morassut e Stefano Pedica, tutti e tre esponenti del Pd, poi Domenico Rossi che corre per Centro Democratico, Gianfranco Mascia dei Verdi e Chiara Ferrara, la ragazza autistica candidata per accendere i riflettori sui problemi delle persone disabili e sul taglio ai servizi sociali. Per rendere possibile alla giovane di candidarsi si è fatto uno strappo alla regola, con il comitato per la candidatura di Giachetti che ha ceduto le firme raccolte in più: "Abbiamo ritenuto di accettare anche la sua candidatura di Chiara Ferraro – ha chiarito il segretario regionale del Pd Fabio Melilli – che aveva presentato oltre mille firme, che non sarebbero state però sufficienti a partecipare".

30.000 euro il tetto di spesa per i candidati

Assieme ai sei candidati oggi sono state presentate anche le regole a cui i concorrenti dovranno attenersi, messe nero su bianco su un regolamento consultabile online. Il regolamento prevede anche un tetto di spesa: i candidati potranno spendere al massimo 30.000 euro "Abbiamo predisposto un vademecum, consultabile online, che sottoporremo a tutti candidati e che riguarderà soprattutto il candidato sindaco e come verranno scelti i candidati consiglieri nelle liste – ha spiegato Melilli – Ci saranno criteri che andranno dall'onestà al radicamento nel territorio, una serie di punti che vanno oltre regole". "Inoltre – ha aggiunto la consigliera regionale Teresa Petrangolini – chi intende candidarsi dovrà rendere pubblico il suo certificato del casellario giudiziale e rendere trasparenti eventuali conflitti di interesse. A questo scopo – conclude – dovrà elencare le associazioni, i movimenti, i partiti, i circoli anche riservati di cui ha fatto parte o ai quali è ancora legato. Lo stesso vale per le cariche o le semplici partecipazioni avute o ancora esistenti in società, enti o fondazioni, anche istituzionali".

Roberto Giachetti il grande favorito

Il grande favorito è Roberto Giachetti, forte dell'investitura di Matteo Renzi, appoggiato anche dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e in testa anche tra le preferenze dei presidenti di municipio. E proprio Giachetti oggi ha spiegato come immagina l'azione di governo del futuro sindaco: "Credo debbano trionfare parole come onore, rigore, determinazione e onestà. Poi ci vuole competenza e grandissima umiltà. La città è in grandissima difficoltà e credo si debba ricreare un rapporto di fiducia". "Sto girando molto la città ed è un patrimonio di conoscenze straordinario – ha aggiunto – Le cose che sto ascoltando sono uno strumento per trovare soluzioni e ho promesso che qualunque parola sul programma sarà direttamente condizionata da questo. Quanto al tetto di spesa, io ho lanciato una campagna di mini finanziamento".

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Il principale sfidante, Roberto Morassut parlamentare ed ex assessore di Veltroni, ha invece enunciato i suoi quattro punti per rilanciare Roma: riforma dell'impianto amministrativo, con l'istituzione di una città regione, rinegoziazione del piano di rientro del debito della Capitale con il Governo, valorizzazione del patrimonio immobiliare, più risorse per Roma. Stefano Pedica, anche lui del Pd, ha invece chiesto parlato di "un patto del Campidoglio", in cui coinvolgere anche il Movimento 5 Stelle, "perché nessuno ha la sfera magica per controllare tutto quello che oggi è incontrollabile: Ater, Affittopoli, parentopoli, ci sono tante, troppe cose che non vanno. Quando non ce la fai da solo ti devi circondare di persone, anche di altre esperienze politiche, perché se Roma diventa bella diventa bella per tutti".

Domenico Rossi, di Cento Democratico, ha presentato spiegato che "le priorità le indicano già i cittadini ogni volta che ci si confronta: sicurezza, legalità, assistenza, sviluppo e futuro della città. Credo che siano le priorità principali, poi ovviamente per risolvere i problemi serve capacità organizzativa". Gianfranco Mascia (Verdi) si è autodefinito "candidato fuori controllo", con l'obiettivo di "rompere il monocolore Pd". "Con me sindaco Roma cambia clima", ha dichiarato prospettando il suo programma con al cento lo stop al cemento e una vera raccolta differenziata.

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