Arrestati i due figli latitanti del boss Giuseppe Casamonica
Martedì 17 luglio è scattata l'operazione ‘Gramigna', con 37 ordinanze di custodia cautelare ai danni di altrettante persone ritenute facente parti del clan Casamonica. Pesanti le accuse, per i membri di quella che gli inquirenti considerano "un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di ulteriori reati quali estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti", tutti contestati con "l’aggravante del metodo mafioso".
Sei i latitanti, che i carabinieri del Comando Provinciale di Roma non sono riusciti a fermare al termine del blitz, due dei quali sono stati fermati questa mattina a Grottaferrata, comune alle porte di Roma. Si tratta di due fratelli 26 e 21 anni, figli di quello che è ritenuto essere il capo del clan Giuseppe Casamonica. I figli del boss avevano con loro 6000 euro in contanti e si nascondevano nell'abitazione nella disponibilità di un familiare. I fermati sono stati tradotti nel carcere di Rebibbia.
Decapitato il clan Casamonica che regnava a Roma Sud
Il clan degli "zingari", che controlla la periferia Sud di Roma tra Romanina e la Tuscolana fino ai Castelli Romani, ha subito un durissimo colpo: i carabinieri hanno fatto irruzione nel fortino di vicolo di Porta Furba decapitando l'organizzazione e riuscendo, per la prima volta, a ricostruire l'organigramma il funzionamento interno del clan grazie a diversi collaboratori di giustizia. In particolare preziosissima è stata la testimonianza di Debora Cerreoni, l'ex moglie di Massimiliano Casamonica, anche lui figlio di Giuseppe, che per 12 anni ha vissuto in vicolo di Porta Furba fino a che non ha deciso di scappare.