Presa la “banda dell’Alberone”, batteria di rapinatori capeggiata da Er Lupo
Sono finite in manette sei persone quest'oggi, tutte accusate di far parte, a vario titolo, di un'associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro il patrimonio. Si tratta di Vittorio Di Gangi, Giulio Tombini, Antonio Bendiato, Luigi Orofino, Massimo Da Rold, Marco Mannozzi. Tra gli arrestati spiccano Di Gangi, l'unico sottoposto agli arresti domiciliari e non alla custodia cautelare in carcere, che secondo gli inquirenti sarebbe un elemento di spicco della malavita romana, noto soprattutto come usuraio.
Gli altri cinque sono tutti elementi noti alle forze dell'ordine, ritenuti membri di una "batteria" di rapinatori vecchio stampo. A capo del sodalizio ci sarebbe Giulio Tombini, detto "Er Lupo", considerato uno dei più esperti rapinatori di uffici di credito sulla piazza romana. "Nell'ambiente della malavita romana uno degli specialisti negli attacchi a uffici postali, istituti di credito e furgoni portavalori sottoposto, all'epoca dei fatti, agli arresti domiciliari presso la sua abitazione con permesso di allontanamento per prestare attività lavorativa presso la Cooperativa Edera srl", spiega così il ruolo di Tombini il ruolo di Tombini.
Il sodalizio criminale si era cementato grazie anche alla comune provenienza dal quartiere dell'Alberone e dalla figura de Er Lupo "che, forte del suo riconosciuto carisma criminale, ha indotto gli altri associati per delinquere a sottostare pedissequamente alle sue direttive, durante la sua detenzione e anche una volta tornato in libertà". Durante gli arresti domiciliari e durante il suo affidamento alla Cooperativa Edera, riceveva quotidianamente i suoi complici facendosi raccontare nel dettaglio i risultati dei sopralluoghi e di ogni passaggio necessario a preparare i colpi.