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Prende delle pillole per dimagrire e finisce paralizzata: medico rischia processo

Rischia un processo per lesioni gravissime il dottore che prescrisse delle pasticche anoressizzanti a Catia Parenzo, manager 50enne madre di due figli, dal 2014 semiparalizzata a causa della cura dimagrante.
A cura di Valerio Renzi
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Catia Parenza, 50 anni, dirigente aziendale, dal settembre del 2014 tenta di rimettersi in piedi e recuperare la mobilità perduta. Inchiodata da due anni su una sedie a rotelle dopo aver assunto delle pasticche a base di fenilpropanolamina, un farmaco anoressizzante con possibili gravi effetti collaterali, tra cui il rischio di essere colpiti da ictus celebrali. Il pm Gabriella Fazi ora ha chiesto il rinvio a giudizio per Piero Simoni, il medico che le prescrisse la cura e che ora rischia di essere giudicato con l'accusa di lesioni gravissime, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

Catia non ha perso solo la mobilità, ma per lunghi mesi non ha potuto neanche comunicare con la parola, e anche ora comunica con l'ausilio di una penna o di un tablet. Un calvario per la donna e la sua famiglia che è iniziato dopo la prima pasticca prescritta dal medico all'interno del programma dimagrante, intrapreso dalla donna vista che non riusciva a perdere di peso dopo aver dato alla luce nel 2011 due gemelli.

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