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Covid 19

“Precari esclusi da test sierologici della Regione Lazio”: la denuncia dei lavoratori dell’Umberto I

Lavorano tutti i giorni in ospedale: sono infermieri e ausiliari delle cooperative, i precari della sanità che in questo periodo sono stati impiegati nei reparti Covid al pari degli strutturati. Hanno però stipendi più bassi, non hanno usufruito dei bonus della Regione Lazio e non sanno ancora quando potranno fare i test sierologici.
A cura di Natascia Grbic
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"Sono stati i primi a essere mandati a lavorare nei reparti Covid. Hanno lavorato come tutti durante questa emergenza eppure non solo hanno lo stipendio più basso rispetto agli strutturati e non hanno usufruito del bonus della Regione Lazio, ma non sanno nemmeno quando potranno fare il test sierologico per verificare l'eventuale positività al coronavirus". A parlare a Fanpage.it è un dipendente dell'Umberto I di Roma, che ha chiesto di rimanere anonimo. Secondo quanto denunciato dal ‘Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori del Policlinico', al momento i dipendenti della cooperativa O.S.A. (che opera nel nosocomio con 800 tra infermieri e personale ausiliario) non sono stati ancora chiamati per partecipare all'indagine epidemiologica promossa dalla Regione Lazio. Si tratta di lavoratori esternalizzati, che lavorano nel Policlinico ma non sono assunti direttamente dall'azienda. "Sono precari che possono essere mandati via da un momento all'altro, ma che nonostante questo tutti i giorni sono in prima fila a curare le persone affette da coronavirus".

"Non c'è un programma né una nota ufficiale"

Da lunedì 11 maggio sono iniziati i test sierologici a tappeto sul personale sanitario e sulle forze dell'ordine presenti nel Lazio. Quella che dall'assessore Alessio D'Amato è stata definita ‘la più grande indagine epidemiologica a livello nazionale', includerà 300mila persone. "Al Policlinico Umberto I hanno cominciato a fare i test – continua il lavoratore – Ma se nella prima circolare si diceva che sarebbero stati eseguiti su tutte le 7mila persone che lavorano nell'ospedale, nella seconda questo dato non è più specificato. Hanno cominciato a farli, ma solo ai dipendenti dell'azienda. Non esiste una nota in cui si spiega che in un secondo momento saranno fatti anche agli esternalizzati. Non c'è un programma, si va avanti per voci. È discriminatorio".

Il Policlinico: "Precedenza a chi lavora nei reparti Covid"

Fonti interne del Policlinico Umberto I, contattate da Fanpage.it, hanno dichiarato che i primi prelievi di sangue sono stati effettuati una settimana fa. "Abbiamo appena iniziato a fare gli esami – spiegano – E si sta dando precedenza a chi presta servizio nei reparti Covid. È molto probabile che anche il personale esternalizzato sarà sottoposto a test, ma bisogna vedere se la ditta in appalto e l'azienda ospedaliera hanno preso accordi in tal senso".

"Agli ospedali serve personale, esternalizzati vanno assunti"

Nel pieno della pandemia, la Regione Lazio aveva dato disposizione di eseguire tamponi al personale ospedaliero. Agli esami erano stati sottoposti anche i lavoratori esternalizzati. "L'azienda ha cominciato dai reparti Covid, una scelta che ha avuto molto senso – continua il lavoratore – Adesso che hanno smesso di fare tamponi e sono passati ai sierologici, non capiamo perché non mantenere lo stesso criterio". I test sierologici a tappeto sono ancora in corso. Dall'11 maggio ne sono stati fatti circa 20mila: il tasso di contagio in questa prima tranche è del 2,17%. "Agli ospedale serve personale – conclude il lavoratore – Siamo favorevoli al fatto che entrino uomini e donne tramite concorso, ma la posizione di chi lavora nelle cooperative va sanata. Queste persone devono essere internalizzate. C'è posto per tutti, uno non esclude l'altro".

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