Ponza, sequestrati 300 chili di pesce in diversi ristoranti dell’isola: mancava la tracciabilità

Sull'isola di Ponza i carabinieri dei Nas hanno controllato diversi ristoranti e hanno sequestrato 300 chili di pesce. Nella maggioranza dei casi esaminati il problema non era il cattivo stato di conservazione (contestato solo a un deposito alimenti di un ristorante), ma l'indicazione della tracciabilità. In altre parole i ristoratori non erano in grado di dimostrare da dove provenisse il pesce e quando era stato pescato. I Nas di Latina, in collaborazione con le motovedette di Gaeta e di Ponza e i funzionari della Asl di Latina, hanno controllato undici attività sull'isola tra ristoranti, negozi, strutture sanitarie e farmacie. Al termine degli accertamenti, i carabinieri hanno disposto la sospensione per un locale deposito alimenti e lavaggio di un ristorante di Ponza e hanno sequestrato 300 chili di pesce in diversi ristoranti. Non sono state rilevate irregolarità per le strutture sanitarie e la farmacia ispezionate.
Sequestrato pesce per un valore complessivo di 5mila euro
Sono state contestate, informano in una nota i Nas, "cinque violazioni amministrative per la mancata tracciabilità dei prodotti, altre tre per la mancanza dei requisiti igienico-sanitari, 1 per la mancanza delle procedure di autocontrollo HACCP e 3 per le inadeguatezze strutturali". Gli alimenti sequestrati hanno un valore complessivo di 5mila euro, mentre l'importo totale delle sanzioni amministrative disposte è di 13.500 euro.