Ponte Milvio, si cercano le cause del crollo: da fondamenta fragili a lavori sotterranei
Lavori nel sottosuolo che hanno indebolito la struttura, le fondamenta che sono scivolate nel terreno oppure possibili infiltrazioni d'acqua. E' ancora mistero sulle cause che hanno provocato il crollo della palazzina proprio davanti alla chiesa di Ponte Milvio, a Roma. La prima ipotesi formulata è stata quella di possibili infiltrazioni nel sottosuolo, ma immediata è arrivata la smentita di Acea, l'azienda municipalizzata che gestisce rete idrica di Roma, che sostiene di aver accertato "l’integrità delle condotte transitanti in prossimità delle palazzine". I vigili urbani, dopo il primo sopralluogo, avevano ipotizzato un crollo delle fondamenta causato da lavori sotterranei. Ma di questi al momento non c'è alcuna traccia.
L'ultima ipotesi è stata formulata oggi da un esperto arrivato in via della Farnesina: le fondamenta, sostiene il tecnico secondo quanto riportato da Il Messaggero, sono scivolate nel terreno, "un po' come accade con le case sul Canal Grande, a Venezia, che si abbassano sempre di più". Per stabilire con esattezza cosa abbia causato il disastro, la procura ordinerà una perizia tecnica approfondita. Il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari ha già aperto un fascicolo con l'ipotesi di crollo colposo della palazzina. Già lunedì, con le prime perizie depositate in procura, emergeranno importanti dettagli sulla stabilità dell'edificio.
Il palazzo crollato è un edificio di quattro piani realizzato negli anni '50 con due appartamenti per piano: la parte posteriore dello stabile è completamente crollata, mentre la facciata che si affaccia su via della Farnesina è ancora in piedi, sebbene siano visibili alcune crepe strutturali.