Ponte Galeria, rivolta al CPR: quattro sezioni a fuoco, divampa la protesta dei migranti
Rivolta al centro di accoglienza di Ponte Galeria, dove questa mattina i migranti hanno dato vita a una protesta all'interno della struttura. Quattro sezioni del reparto maschile – in cui sono recluse 122 persone – sono andate a fuoco: sembra che un gruppo di cittadini nigeriani non volesse essere rimpatriato e per questo hanno dato alle fiamme alcuni materassi. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, non ci sarebbero feriti nel rogo né tra i migranti né tra le forze dell'ordine. Le fiamme, inoltre, sarebbero state domate entro brevissimo tempo. Nessuna delle persone che hanno partecipato alla protesta sarebbe stata arrestata. Gli attivisti della campagna LasciteCIEentrare – che si occupa di monitorare i luoghi dove i migranti sono detenuti per via amministrativa – stanno chiedendo l'intervento di parlamentari e consiglieri regionali, autorizzati a entrare nella struttura, per avere maggiori informazioni e poter verificare le condizioni all'interno.
Roma, rivolta al CPR di Ponte Galeria: non ci sono feriti
La manifestazione di protesta sarebbe nata perché alcuni migranti non volevano essere rimpatriati in Nigeria. Un gruppo di loro ha incontrato il console nigeriano, cosa che nella maggior parte dei casi vuol dire l'espulsione certa. E così hanno dato fuoco ad alcuni suppellettili all'interno delle sezioni: l'incendio è stato domato in poco tempo dai Vigili del Fuoco e l'emergenza sarebbe rientrata. Nonostante questo, la situazione all'interno sarebbe ancora molto tesa. Gli operatori stanno rimuovendo i detriti rimasti e già questa sera i migranti rinchiusi nel CPR potranno probabilmente tornare in reparto. Fanpage.it ha provato a contattare il CPR di Ponte Galeria per avere informazioni su quanto avvenuto in mattinata, ma gli operatori non hanno voluto fornire risposte sull'episodio. "Speriamo che qualche parlamentare si metta a disposizione per andare all'interno del CPR per verificare di persona la situazione", dicono gli attivisti di LasciteCIEentrare.