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Polemiche su Junior Cally a Sanremo, De Vecchis (Lega): “Ti toglierei la residenza a Fiumicino”

Le parole del senatore William De Vecchis, Lega, su Facebook contro Junior Cally: “Non sei degno di Fiumicino , ti toglierei la residenza”.  Si tratta, come precisa lo stesso De Vecchis, di una provocazione: “Sicuramente sarà un bravo ragazzo… la mia è una provocazione, nessuno può togliere la residenza ad un cittadino”.
A cura di Enrico Tata
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William De Vecchis e Junior Cally
William De Vecchis e Junior Cally

Il trapper Junior Cally parteciperà al prossimo Festival di Sanremo, ma in queste ore è al centro delle polemiche per un brano del 2017, ‘Strega', giudicato da molti volgare, violento e sessista. Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore della Lega William De Vecchis, già candidato sindaco di Fiumicino, ma sconfitto dal sindaco in carica Esterino Montino. Junior Cally è residente proprio a Focene, frazione del comune costiero sul litorale romano, e questa è la provocazione, su Facebook, del senatore leghista: "Non sei degno di Fiumicino , ti toglierei la residenza".  Si tratta, come precisa lo stesso De Vecchis, di una provocazione: "Sicuramente sarà un bravo ragazzo… la mia è una provocazione, nessuno può togliere la residenza ad un cittadino. È un trapper non credo si offenda se sta alle regole del gioco. Ma la Rai è un ente pubblico e deve fare scelte ponderate, la sinistra soprattutto quella locale molto attenta ai diritti di genere, che ne pensa dei testi sessisti? Ognuno si prende le proprie responsabilità".

La polemica sulla presenza di Junior Cally a Sanremo

Ad alimentare le polemiche sulla presenza del trapper al Festival è stato anche Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: "A proposito mi vergogno di quel cantante che paragona Donne come troie, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti. Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana". L'entourage di Junior Cally ha risposto con questa nota: "O si accetta l'arte del rap, e probabilmente l'arte in generale, o si faccia del Festival di Sanremo un'ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano".

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