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Piazza Navona, 300 ombrelli di ambulanti nascosti nei tombini del centro storico

La polizia locale ha sequestrato oltre 300 ombrelli nascosti nei tombini di piazza Navona, altri a piazza di Spagna e in via del Lavatore. Gli ambulanti li utilizzavano come punti raccolta per la merce. In via Prenestina gli agenti hanno scoperto un centro di stoccaggio di articoli rivenduti nella Capitale. A inizio mese hanno trovato 650 bottigliette d’acqua nascoste in depositi di fortuna.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto della Polizia locale di Roma Capitale
Foto della Polizia locale di Roma Capitale

Nascondevano oltre 300 ombrelli nei tombini di piazza Navona a Roma. La scoperta risale a lunedì scorso, giornata di maltempo. Gli agenti del Pics, Pronto Intervento Centro Storico, della polizia locale di Roma Capitale hanno sorpreso alcuni venditori mentre recuperavano la merce destinata al commercio abusivo. Gli ombrelli sono stati sequestrati grazie a degli appostamenti: gli agenti hanno osservato a lungo e pedinato gli ambulanti per scoprire il luogo dove nascondevano gli articoli. Venditori che nelle giornate di pioggia si affrettano a recuperare gli oggetti per venderli alle persone sprovviste e colte impreparate dal maltempo, per strada o all'uscita della metropolitana. Altri ombrelli erano nascosti nei tombini di piazza di Spagna e via del Lavatore.

Sequestrato centro di stoccaggio in via Prenestina

Sempre lunedì scorso, i vigili urbani hanno sequestrato un deposito abusivo di 14mila metri quadrati in via Prenestina, nei pressi del Raccordo anulare. Si tratta di un'area destinata al verde pubblico ma che veniva utilizzata come centro di stoccaggio di articoli di vario genere, merce che veniva venduta illegalmente sul mercato della Capitale. Sequestrati a 250 container intestati a commercianti cinesi e indiani.

Bottiglie d'acqua nascoste nei tombini

Non sono solo ombrelli gli articoli destinati alla vendita sul mercato illecito nascosti nei tombini di Roma. A inizio giugno gli agenti hanno scoperto, sempre all'interno dell'area del centro storico, 650 bottigliette d'acqua nei posti più fantasiosi: oltre che sotto le grate, i venditori avevano scelto depositi di fortuna, come cespugli e contatori Acea. L'acqua veniva conservata senza nessun attenzione, lasciata sotto il sole e alla portata di chiunque l'avesse trovata. Le bottiglie poi, venivano prese durante il giorno e vendute, specialmente ai turisti nelle giornate calde d'estate, ignari delle condizioni igieniche del prodotto che stavano acquistando. Tutta la merce è stata sequestrata.

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