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‘Pensare Migrante 2019’, al via il Festival di Baobab con dibattiti, mostre e concerti

Inizia il 31 maggio ‘Pensare Migrante 2019’, il Ferstival di Baobab che, fino al 2 maggio, riempirà la Città dell’Altra Economia con dibattiti, mostre, reportage, proiezione di documentari e concerti tutti dedicati all’esplorazione della panoramica delle condizioni dei migranti. Con uno sguardo dentro e fuori dall’Europa.
A cura di Natascia Grbic
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Presentazioni di libri, dibattiti, film, reportage, documentari, mostre, musica e concerti: questo e molto altro è organizzato a ‘Pensare Migrante 2019', il Festival di Baobab che si terrà a Roma dal 31 maggio al 2 giugno. Location scelta? La Città dell'Altra Economia a largo Dino Frisullo, nel centralissimo quartiere di Testaccio. Tre giorni dedicati a capire e comprendere cosa significa veramente essere migranti, quali sono le insidie dei viaggi da affrontare, e soprattutto rompere il cliché della ‘pacchia' ormai ricorrente nei discorsi politici. Si inizia venerdì mattina alle 10 con le attività dedicate alle scuole, mentre nel pomeriggio ci saranno incontri dedicati a specifiche tematiche: quella della devastazione ambientale nel Delta del Niger, della guerra nel Sudan, la crisi dei rifugiati in Libano vista attraverso gli occhi dei profughi.

‘Pensare Migrante 2019', un Festival nell'epoca delle guerre alle ONG

Oltre ai panel, ai documentari e ai reportage fotografici, sono previsti concerti di Propaganda Live Band, dei Tetes de Bois, Kento e altri artisti che si avvicenderanno sul palco della Città dell'Altra Economia. Un programma denso di eventi che è possibile consultare sul sito dell'associazione. "Dalla scorsa edizione sono cambiate tante cose, Piazzale Maslax non esiste più, la guerra alle ONG e alle persone migranti è ormai dichiarata, la quotidianità di ognuno di noi è afflitta da politiche ostili alla giustizia sociale – fa sapere Baobab nel comunicato che annuncia il Festival – Per questo oggi più che mai sentiamo necessaria questa panoramica sulle condizioni delle persone migranti fatta insieme a scrittori, registi, giornalisti, ricercatori e operatori del sociale, per scandagliare ogni centimetro di queste odiose e inaccettabili frontiere, sempre più ingombranti. Perché così come sono state montate, soprattuto quelle mentali e umane, abbiamo intenzione di smontarle".

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