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“Pecorino no, froci si” su scontrino, Locanda Rigatoni incontra gli attivisti. Ma i ragazzi insultati: “Non siamo d’accordo”

Raccontano gli attivisti che sono andati a parlare con i titolari della Locanda Rigatoni: “Ho trovato delle persone sconvolte per gli avvenimenti degli ultimi giorni, piene di lacrime e voglia di raccontare la loro storia. Ho trovato la volontà di impegnarsi per fare in modo che questi episodi orribili non avvengano mai più”. Ma i ragazzi coinvolti: “Così si alimenta il menefreghismo”.
A cura di Enrico Tata
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È stato un incontro cordiale quello tra i proprietari della Locanda Rigatoni e gli attivisti di alcune associazioni Lgbt di Roma. Il ristorante era finito al centro delle critiche per uno scontrino consegnato a due clienti su cui c'era scritto: "Pecorino no, froci si". Un episodio grave che è già costato il licenziamento in tronco di un cameriere del locale. I titolari e gli attivisti si sono chiariti pur sottolineando ancora una volta la gravità del gesto. Scrive su Facebook Valerio Colomasi Battaglia del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli: "Ci sono andato perchè penso che il nostro dovere come attivisti sia ascoltare e lavorare per un mondo migliore, non sparare sul mucchio via Facebook. Ho trovato delle persone sconvolte per gli avvenimenti degli ultimi giorni, piene di lacrime e voglia di raccontare la loro storia. Ho trovato la volontà di impegnarsi per fare in modo che questi episodi orribili non avvengano mai più. Ho trovato la rabbia di chi vede le proprie vite date in pasto alla pubblica opinione senza rispetto per le loro storie. Dopo una campagna che ha colpito non il "colpevole" del gesto ma una collettività intera per ottenere un trafiletto di giornale, questo posto rischia di chiudere. Questo non è attivismo. Questa è la versione "Lgbt" del salvinismo e io non ci sto. Ps. Si mangia benissimo".

Ma i ragazzi insultati: "Contribuiscono ad alimentare clima di menefreghismo"

"Abbiamo notato con disappunto che negli scorsi giorni alcuni attivisti, o sedicenti tali, hanno contribuito ad alimentare un clima di menefreghismo, discriminazione e scherno riguardo ai fatti del ristorante Locanda Rigatoni. Siamo molto dispiaciuti che persone della comunità lgbt si siano affrettate a mostrare solidarietà verso il ristorante senza considerare la gravità di quanto è accaduto", replicano i due ragazzi a cui è stato consegnato lo scontrino. Sulla pagina del Gay Center hanno ribadito la loro posizione: "Troviamo inaccettabile che un cliente venga discriminato in tal modo. Nessuno in quel momento si è preso le dovute responsabilità, prima fra tutti la direttrice che appena letto lo scontrino (con scritto Pecorino NO, Frocio SI) diceva "non capisco quale sia il problema, il PECORINO?", e ha poi continuato sostenendo che la scritta “frocio” l'avesse fatta il pc.  Inoltre, invece di riprendere o allontanare immediatamente il dipendente gli ha permesso di continuare a prenderci in giro dicendo “avete voluto fare la scenata, abbassate la voce che mi fate fare brutta figura con i clienti”. Il suo unico interesse era minimizzare e liquidare l'accaduto offrendo un amaro.  Se tutto questo fosse successo a dei ragazzi più fragili non si sa quale sarebbe potuta essere la loro reazione.
Vogliamo sensibilizzare il più possibile le persone su questo tema, per far sì che questa spiacevole situazione non capiti più a nessuno, e che tutti possano uscire in coppia senza sentirsi discriminati".

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