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Patto criminale a Roma tra la ‘ndrangheta e i Casamonica: confiscati diversi ristoranti del centro

Un maxisequestro iniziato due anni fa a seguito dell’operazione ‘All’ombra del Cuppolone’ è diventato oggi una confisca da oltre 30 milioni di euro. Gli inquirenti hanno svelato un patto criminale tra la ‘ndrangheta e il clan dei Casamonica. Tra le attività sequestrate ci sono diversi bar e ristoranti del centro di Roma.
A cura di Enrico Tata
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Uno dei bar sequestrati nel centro di Roma
Uno dei bar sequestrati nel centro di Roma

Un patto criminale tra le cosche di ‘ndrangheta e il clan dei Casamonica per gestire ristoranti, palestre e negozi in centro e in periferia a Roma. Un'alleanza che ha permesso, con l'aiuto di alcuni prestanome, di comprare locali in zone turistiche della Capitale per ripulire somme di denaro illecite. Quel maxisequestro iniziato due anni fa a seguito dell'operazione ‘All'ombra del Cuppolone' è diventato oggi una confisca da oltre 30 milioni di euro. I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito stamattina i decreti emessi dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma. Tra i beni confiscati ci sono appartamenti in Calabria e a Roma, 24 automobili, 21 società e imprese, 25 aziende. Tra esse ci sono diversi bar e ristoranti situati nelle zone più prestigiose della Capitale: Pio Er Caffè e il bar L'Angolo d'oro, a Borgo Pio, a pochi passi da San Pietro, la trattoria Hostaria Sora Franca, sempre a pochi passi da Borgo Pio, una trattoria a Trastevere, e il ristorante MiRò Restaurant Kitchen & Sound, in via dei Banchi Nuovi, pieno centro storico di Roma. Confiscate anche due rivendite di autoveicoli, una in zona Borghesiana e una in zona Laurentina, e anche un'attività di vendita di calzature a Ciampino. Un tesoro, come detto, da 30 milioni di euro.

Raggi: "Quelle proprietà ottenute con la violenza ora tornano ai cittadini"

Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno ricostruito la carriera criminale degli esponenti della ‘ndrangheta, che negli anni '90 hanno cominciato ad infiltrarsi nella realtà economico-finanziaria della Capitale e poi hanno stretto contatti e in seguito alleanze con membri della criminalità organizzata romana appartenenti alla famiglia Casamonica. Con l'ausilio di prestanome hanno cominciato ad acquistare bar, ristoranti e negozi nelle zone più ricche e turistiche di Roma. "Buona notizia la confisca di beni a esponenti del clan Casamonica e della ‘ndrangheta. Quelle proprietà ottenute con la violenza e l’intimidazione ora tornano ai cittadini. Grazie a Polizia di Stato e Questura di Roma", il commento della sindaca di Roma, Virginia Raggi.

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