Paolo Pace conferma le dimissioni: cade il M5s in VIII Municipio, ora commissariamento ed elezioni
Dopo mesi di liti furibonde, accuse reciproche e divisioni, l‘esperienza politica del Movimento 5 stelle e del presidente Paolo Pace in VIII Municipio è finita. Ci sono voluti solo 9 mesi per sgretolare la maggioranza, con la gran parte parte dei consiglieri e il presidente e suoi fedelissimi che non si sono mai capiti. Da una parte il costante richiamo alla democrazia diretta, allo spirito dei meet up, dall'altra una gestione a volte dirigista e sicuramente non disponibile a lunghi confronti e all'ascolto.
"Abbiamo appreso che non sono state revocate le dimissioni del presidente dell'VIII municipio Pace – ha annunciato Paolo Ferrara ieri mattina a mezzo stampa– la sindaca assumerà i provvedimenti previsti per legge, deciderà se tenere lei la responsabilità come commissario o se delegare qualcun altro. Si andrà al voto alla prima finestra utile e non abbiamo timori, anzi. Il M5S andrà sicuramente bene”.
Erano state poste, di comune accordo con la sindaca Raggi e il capogruppo in aula Giulio Cesare, tre condizioni a Pace per andare avanti: la revoca dell'incarico al vicepresidente e assessore di Massimo Serafini, la nomina dei tre assessori vacanti di concerto con tutti i portavoce del M5s e infine una maggiore collegialità delle scelte. Di fatto un commissariamento politico della giunta municipale.
La data più probabile del voto sarà nella primavera del 2018, magari assieme al X Municipio di Ostia, dove è stato prolungato il commissariamento per mafia. Per oggi alle 16.30 l'ex presidente Andrea Catarci con alcune forze del centrosinistra locale, ha indetto una manifestazione fuori la sede del municipio per chiedere di andare ad elezioni subito.