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Pacchi bomba spediti a Roma, tra gli obiettivi un’epidemiologa ex dipendente di Tor Vergata

Il primo pacco bomba esploso al Centro smistamento poste di Fiumicino era diretto a un’epidemiologa ex dipendente di Tor Vergata. Il secondo ha colpito un’impiegata dell’Inail, il terzo un’ex lavoratrice dell’Università Sacro Cuore. La procura di Roma indaga per attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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La destinataria del pacco bomba esploso l'altra notte al Centro smistamento poste di via Cappannini a Fiumicino, è un'epidemiologa ex dipendente dell'Università di Tor Vergata. La busta contenente l'esplosivo avrebbe dovuto essere spedita presso la sua abitazione, ma è invece esplosa in mano a una lavoratrice delle poste, ferendola alle mani e al viso. Soccorsa e portata in ospedale, è stata dimessa con una prognosi di dieci giorni. Alle 18.30 un'altra busta contenente un ordigno uguale è esplosa in via Piagge, nel quartiere romano di Nuovo Salario: destinataria del plico, un'impiegata dell'Inail 54enne. La terza busta è stata recapitata invece in via Fusco, nel quartiere della Balduina: a essere colpita stavolta, una donna di 68 anni ex dipendente dell'Università del Sacro Cuore. Entrambe le donne sono state portate in codice giallo in ospedale, una al Policlinico Umberto I e una al Gemelli: ferite anche loro alle mani e al volto, non hanno riportato fortunatamente lesioni gravi.

Pacchi bomba a Roma: nessuna rivendicazione, mano è la stessa

Secondo chi indaga, la mano che ha costruito le tre bombe è la stessa. Saranno ovviamente gli esami scientifici a dover confermare questa ipotesi, ma per ora gli inquirenti propendono a credere che ci sia un solo soggetto dietro a chi ha spedito i pacchi, ognuno dei quali conteneva al suo interno una scatoletta di legno. Attualmente sembra che tra le donne non ci sia un legame: le vittime non si conoscono tra loro e sono delle sconosciute, non personaggi pubblici o che fanno parte di apparati dello Stato. E non avrebbero idea del perché siano state le destinatarie di tre diverse buste esplosive.

S'indaga per terrorismo e lesioni personali

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sui tre attacchi esplosivi avvenuti nella giornata di ieri a Roma. Le ipotesi di reato formulate sono attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali. Sul caso indagano gli agenti della Ros e della Digos, specializzati in antiterrorismo: nessuna pista è al momento esclusa, ogni opzione è vagliata a 360 gradi. Al momento non ci sono state rivendicazioni dell'atto.

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