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Buste esplosive spedite a Roma: “Controlli a Poste Italiane non saranno intensificati”

Non saranno intensificati i controlli a Poste Italiane. Lo ha appreso Fanpage.it da fonti interne alla società, che hanno dichiarato che le verifiche sono già molto alte e per ora non sono state ricevute ulteriori indicazioni per l’innalzamento del livello di sicurezza. Intanto la Procura di Roma indaga per attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali.
A cura di Natascia Grbic
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"I controlli alle poste non sono stati intensificati. Le verifiche ai Centri di smistamento sono già molto alte e sofisticate e per ora, con le indagini ancora in corso, non ci sono state direttive di innalzarle". Questo è quanto appreso da Fanpage.it da fonti di Poste Italiane dopo che una busta contenente esplosivo è stata indirizzata al centro di smistamento di Fiumicino, e altre sono state recapitate in due diverse abitazioni. Il plico con all'interno un ordigno contenuto in una scatoletta di legno è stato aperto da una lavoratrice rimasta ferita, fortunatamente non in modo grave. Soccorsa e portata in ospedale, è stata dimessa con dieci giorni di prognosi. Altri due fogli A4 contenenti esplosivo sono stati invece recapitati a casa di altre due donne, che hanno riportato lesioni alle braccia e al volto. Sul caso indagano Ros e Digos: per ora nessuna pista è esclusa, s'indaga in ogni direzione. A rendere più difficile il caso, il fatto che le tre vittime siano persone sconosciute e non abbiano alcuna rilevanza pubblica.

Buste esplosive a Roma, s'indaga per terrorismo e lesioni personali

Le ipotesi di reato formulate dalla Procura di Roma sono attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali. Nessuna rivendicazione, stessa mano. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, le tre buste esplosive sono state confezionate da un unico soggetto. Gli ordigni erano identici, ogni busta conteneva al suo interno una scatoletta di legno, esplosa non appena è stata aperta. Ignoti per ora i motivi del gesto: nei fogli A4 non c'era nessuna rivendicazione, e le vittime sembrano essere state scelte in modo totalmente casuale. S'infittisce quindi il mistero, anche se gli inquirenti sperano di risalire al più presto alla mano che ha inviato le buste esplosive, in modo da evitare che possa colpire ancora.

Le esplosioni a Fiumicino, Nuovo Salario e Balduina

La prima busta esplosiva è scoppiata a mezzanotte, nelle mani di un'addetta al Centro smistamento delle poste di Fiumicino. La donna, soccorsa e portata in ospedale, è stata poi dimessa con dieci giorni di prognosi. Il giorno dopo, lunedì 2 marzo, un'altra busta esplosiva è stata recapitata in via Piagge a Nuovo Salario, in casa di una donna. Stessa operazione nemmeno un'ora dopo alla Balduina, in via Fusco. Alle 19.15 un'altra donna ha visto recapitare a casa sua un pacco esplosivo identico, che le è scoppiato in mano non appena è stato aperto.

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