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Ostia: poliziotta accusata di ‘rubare’ gioielli sequestrati per rivenderli

Una poliziotta in servizio presso il commissariato di Ostia rischia una condanna di peculato e di perdere il lavoro. È accusata di peculato: secondo gli inquirenti avrebbe sottratto gioielli e preziosi messi sotto sequestro per 30.000 euro, rivendendoli in dei ‘Compro Oro’ grazie alla complicità del compagno. L’indagine è partita dal prelievo di 250 euro con il bancomat di un uomo deceduto.
A cura di Valerio Renzi
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Rischia una condanna per peculato e di perdere il lavoro la poliziotta in forza al commissariato di Ostia, dove è responsabile dell'ufficio reperti. Proprio in virtù della sua mansione all'interno del commissariato Lido, l'agente si sarebbe appropriata in diverse occasioni di alcuni oggetti preziosi (per lo più gioielli) per rivenderli anche con la complicità del compagno, in alcuni negozi di ‘Compro Oro' pensando così di non essere scoperta, e in effetti per diverso tempo il presunto traffico è andato avanti indisturbato. Per la donna, che secondo le indagini coordinate dal pm Paolo Ielo avrebbe sottratto beni per un valore complessivo di circa 30.000 euro, è stato disposto il divieto di dimora nel territorio di pertinenza del suo commissariato, il X Municipio che comprende Ostia e i quartieri limitrofi.

Il prelievo con un bancomat di un defunto

L'indagine è scattata sulla segnalazione di un parente di un defunto. L'uomo, che faceva il custode notturno in uno stabilmente del litorale romano, era stato trovato morto per cause naturali. Sul posto erano giunte le forze dell'ordine che, avviata un'indagine per appurare le cause della morte, avevano preso tutto ciò che l'uomo aveva in tasca e consegnato all'ufficio reperti. Grande è stato lo stupore del figlio quando, il giorno dopo, ha notato un prelievo di 250 euro con il bancomat del padre: secondo quanto appurato la poliziotta aveva trovato sul cellulare dell'uomo il codice pin della carta e non aveva esitato a ritirare quanto più denaro possibile.

Alcuni anni fa il commissario di Ostia fu al centro di un'altra brutta vicenda giudiziaria. Nel 2016 l'ex commissario Antonio Franco fu arrestato per falso ideologico e corruzione: avrebbe aiutato alcuni gestori di slot machine vicini al clan Spada a eludere controlli e verifiche. Nel 2017 Franco è stato rimandato a giudizio.

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