Ostia, il presidente di Federbalneari Papagni aggredisce inviato di Report: “Mo te do due pizze”
L'inviato di Report Giorgio Mottola è stato aggredito dal presidente della Federbalneari Renato Papagni. Nell'ambito dell'inchiesta che la trasmissione di Rai Tre sta realizzando sulle concessioni agli stabilimenti balneari di Ostia, questa mattina il giornalista si era recato a una conferenza stampa di Federbalneari "dopo essersi regolarmente accreditato, specificando testata e nome" si legge sul sito di Report. A margine dell'iniziativa l'inviato "ha chiesto a Renato Papagni, Presidente della Federbalneari e titolare di una concessione demaniale per una delle più importanti e grandi spiagge di Ostia, Le Dune, come sia possibile che nonostante gli abusi e le irregolarità accertate rispetto alla gestione del suo stabilimento balneare non gli sia stata revocata la concessione". Papagni, come si vede nel video pubblicato sul sito della trasmissione Rai, ha prima strattonato Mottola e poi lo ha aggredito prima verbalmente e poi anche fisicamente. "Mo te do due pizze", gli ha detto, e poi, quando il giornalista gli ha mostrato un foglio "con la fotografia satellitare dello stabilimento balneare che dimostrava le irregolarità e gli abusi commessi", Papagni ha strappato il foglio e ha cercato di infilarlo nella bocca dell'inviato di Rai Tre.
Papagni è proprietario dello stabilimento "Le Dune", finito nel mirino dei pm per abusi edilizi. Il fratello del presidente di Federbalneari, Paolo Riccardo Papagni, è accusato, insieme ad Armando Spada, di minacce e tentata violenza privata contro la giornalista di Repubblica Federica Angeli. La cronista ha raccontato ai giudici: "Spada mi disse che avrei dovuto indagare un'altra famiglia, quella dei Papagni, quindi mi lasciò andare via solo dopo che i miei operatori avevano cancellato l'intervista e il girato. Pochi giorni dopo intervistai Papagni che mi ricevette nel suo ufficio allo stabilimento balneare Le Dune. Nei giorni successivi ci sentimmo di nuovo al telefono e in quell'occasione mi lanciò un chiaro avvertimento. Mi disse di ricordarmi che ‘chi sbaglia prima o poi la paga' e che avrebbe potuto bloccare la mia carriera. A quel punto decisi di denunciare tutto ai carabinieri".