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Ostia, funerali blindati per Enrico “Pelé” Spada: in silenzio il quartiere rende omaggio

Si sono tenuti ieri nel feudo di famiglia ad Ostia Nuova i funerali di Enrico “Pelé” Spada, considerata dagli inquirenti il numero dopo “Romoletto”. Niente manifestazioni eclatanti: dopo il caso delle esequie di Vittorio Casamonica ordinate esequie in forma strettamente privata.
A cura di Valerio Renzi
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Istituzioni e forze dell'ordine non hanno voluto che si ripetesse lo show per i funerali di Vittorio Casamonica, che tanto hanno fatto discutere lo scorso anno. Per la morte di Enrico "Pelé" Spada, considerato il numero due della famiglia di sinti italiana attiva ad Ostia dopo il fratello "Romoletto", esequie blindate e l'ordine tassativo di svolgere i funerali in forma privata.

Malato di Aids da tempo, Pelé, considerato dagli inquirenti uno degli esponenti più pericolosi della famiglia, è morto in carcere dove era finito assieme ad altri membri degli Spada al termine dell'operazione "Sub Urbe", accusato di spaccio di droga e di essere tra gli attori del racket sulle case popolari. L'inchiesta ha fotografato il tentativo degli di Spada compiere una veloce scalata criminale per allargare l'egemonia nell'area di Nuova Ostia e oltre.

Ieri mattina la zona tutto intorno alla Chiesa di Nostra Signora di Bonaria, nel feudo degli Spada, era presidiata da uomini in borghese e camionette. Tutt'attorno la consegna del silenzio. Le strade si fermano. Come se la quiete fosse una forma di rispetto per Pelé: niente folle o capannelli, ma strade sgombre. Alle esequie solo due macchine di parenti e una camionetta della Polizia Penitenziaria: all'interno i congiunti detenuti a cui è stato accordato il permesso di partecipare ai funerali.

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