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Ostia, chiesti 15 anni di carcere per Carmine Spada

Chiesti 15 anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso per Carmine Spada, detto “Romoletto”, considerato dagli inquirenti il capo della famiglia di sinti italiani che opera nella zona di Nuova Ostia. Spada, assieme a Emiliano Belletti, è accusato di aver taglieggiato un tabaccaio di Ostia.
A cura di Valerio Renzi
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Tornato in libertà da meno di un mese, per decorrenza dei termini della custodia cautelare, Carmine Spada, detto "Romoletto" e considerato dagli inquirenti il capo dell'omonima famiglia di sinti italiani attiva soprattutto a Nuova Ostia, rischia ora una condanna a 15 anni di carcere. Questa l'entità della pena chiesta dal pm Mario Palazzi, per Carmine Spada e Emiliano Belletti. I due erano stati arrestati nel maggio del 2014 ad Ostia, con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

La vittima che ha denunciato l'estorsione un tabaccaio lidense: i due avrebbero preteso prima 25mila euro dalla loro vittima, poi ben 270mila. L'incubo inizia quando Romoletto lo accusa di non aver giocato una schedina di lotto come richiesto che poi, a suo dire, si sarebbe dimostrata vincente. Si sono dichiarate parte civile nel procedimento anche la Regione Lazio, il Comune di Roma e l'associazione Caponnetto.

Lo scorso aprile una vasta operazione di polizia contro la famiglia Spada ha portato all'arresto di 10 persone. Le indagini hanno preso il via dalla gambizzazione di Massimo ‘Baficchio' Cardoni, il cui ruolo criminale in alcune zone di Ostia gli Spada puntavano a sostituire. Nell'indagine emerso anche il controllo capillare del territorio che i membri della famiglia esercitavano nella zona di Nuova Ostia.

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