“Ospedale Sant’Eugenio, troppi disservizi”: la denuncia di cittadini e volontari

Un libro bianco sui disservizi dell'ospedale Sant'Eugenio dell'EUR, redatto dall'associazione Tutela Diritti Cittadini e Malati, è arrivato oggi sul tavolo del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Con il dossier anche le firme di oltre 4.000 cittadini. Si tratta di un lungo e dettagliato elenco di problemi segnalati da utenti e volontari della struttura. Si inizia con il reparto di Medicina Nucleare, chiuso da Marzo per scorso per lavori inerenti la messa a norma degli ambienti. Il dossier denuncia come Governatore Zingaretti avesse annunciato la riapertura ad ottobre, cosa che non è avvenuta, sottolineando come il reperta sia indispensabile per la cura dei tumori alla gola, gli ipertiroidismi, per individuare l'insorgenza dei tumori e praticare terapie importanti contro il cancro. Come se non bastasse meno di un anno fa l'ospedale aveva acquistato costosi macchinari per rinnovare il reparto, macchine che al momento rimangono inutilizzate. Chiede poi chiarezza l'associazione se la voce sempre più insistente del trasferimento del reparto di Oncologia al San Giovanni, denunciando poi le condizioni di lavoro difficili ad Ematologia per una ristrutturazione annunciata da anni e mai partita.
I guai dell'ospedale Sant'Eugenio dell'Eur
Ma la lista dei problemi è ancora lunga. Radiologia, aperta solo dalle 8,30 alle 12 si occupa solo dei pazienti ricoverati all'interno della struttura, eppure anche questi "aspettano giorni per fare un esame, mentre per gli esterni le liste sono chiuse e il reparto non può essere utilizzato neanche per le Tac, le Rmn ed ecografie". Le Sale Parto sono invece chiuse da otto mesi e i bambini nascono in due sale operatorie, "sottratte" al reparto di Chirurgia. Inevitabile così che le liste di attesa per un intervento aumentino visto che Chirurgia non ha sempre a disposizione tutte le sale operatorie, condivise con Ginecologia. Come se non bastasse se il Pronto Soccorso è pieno, i pazienti vengono messi in ogni buco libero nell'ospedale, con la conseguenza che gli interventi non d'urgenza ma quelli programmati a medio o lungo termine vengono spesso rimandati. A questo va aggiunto una cronica mancanza di personale. Kafkiana invece una vicenda che riguarda Urologia "non può svolgere le sue funzioni in maniera moderna perchè il litotritore endourologico ,dato in prestito da una casa costruttrice, la Asl non l'ha pagato e l'azienda l'ha ripreso indietro; il reparto non dispone di un ecografo per biopsie prostatiche perineali, che usa una tecnica avanzata, per cui il reparto fa interventi prostatici con vecchie tecniche riducendosi così il numero dei cittadini operati". Problemi anche per "il Pronto Soccorso del S.Eugenio è l'unico esistente nella zona, per cui si può immaginare la ingovernabile situazione: le attese di 15 ore ed oltre, in sala o su una barella, la indisponibilità di posti letto, ambulanze ferme perchè hanno la barella occupata".