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Opera di Roma: arrivano le lettere di licenziamento, continua la protesta

Dopo l’arrivo delle lettere che avviano le procedura di licenziamento, Cgil, Cisl, Uil e Fisal hanno proclamano lo stato di agitazione e hanno chiesto le dimissioni del ministro Franceschini.
A cura di Antonio Palma
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Come annunciato pochi giorni fa, è arrivata oggi ai sindacati la lettera che avvia la procedura per il licenziamento di 182 orchestrali e coristi dell'Opera di Roma. Da ora ci saranno 75 giorni per discutere dei licenziamenti con i sindacati. La decisione presa Cda della Fondazione è stata adottata per ragioni economiche, come ha spiegato il sindaco di Roma Ignazio Marino. In pratica il Cda ha deciso in un momento difficile per il teatro romano di esternalizzare musicisti e coro per risparmiare. Lo stesso Ministro  della Cultura Franceschini l’ha giudicata una decisione “dolorosa ma necessaria per salvare l’Opera di Roma e ripartire”. Chiaramente contro la decisione fin da subito si sono schierati gli orchestrali e i sindacati che hanno annunciato fin da subito battaglia. I sindacati quindi hanno deciso che ci sarà una manifestazione nazionale “che assuma il compito di richiamare l'attenzione sulla situazione dei lavoratori che hanno l'unica colpa di essere dipendenti di un sistema fallimentare”.

I sindacati annunciano una manifestazione nazionale

Le quattro sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno annunciato lo stato di agitazione e hanno chiesto le dimissioni del ministro della Cultura Dario Fraceschini. “Scendere in stato di agitazione chiedendo ufficialmente le dimissioni del ministro Franceschini che sta avallando un disegno destabilizzante che parte dal Teatro di Roma” è quanto annunciato infatti dai sindacati. “Le segreterie nazionali non possono che vedere negli accadimenti di Roma una conferma del progetto istituzionale che parte da lontano. È un chiaro passo nella cancellazione del ruolo di tutela della cultura” hanno sottolineato i sindacati, aggiungendo: “Il licenziamento è un campanello d'allarme per chiudere definitivamente il rapporto con le istituzioni sorde a una legge di sistema e aprire da subito percorsi legali atti a far definire le illegalità”. Intanto agli orchestrali del teatro Opera sono arrivati i messaggi di solidarietà degli artisti della Scala e dei musicisti di Santa Cecilia.

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