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Omicidio Marco Vannini

Omicidio Vannini, il maresciallo Izzo interrogato in Procura: “Sono stato messo alla gogna”

Roberto Izzo, ex comandante dei carabinieri di Ladispoli, è stato ascoltato per circa tre ore nella Procura di Civitavecchia rispondendo alle domande dei magistrati sul caso Vannini. Izzo è estremamente fiducioso dell’operato dei pubblici ministeri del procuratore capo e sta attendendo con serenità la chiusura e l’esito delle indagini.
A cura di Simona Berterame
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Il maresciallo Roberto Izzo ha varcato la soglia della Procura di Civitavecchia per rispondere alle accuse di favoreggiamento e falsa testimonianza sull'omicidio di Marco Vannini, il 20enne di Cerveteri ucciso da un colpo di pistola la notte tra il 17 e il 18 maggio del 2015 a casa delle fidanzata a Ladispoli. L'ex comandante della caserma dei Carabinieri di Ladispoli è stato ascoltato ieri, lunedì 24 giugno, dal procuratore capo Andrea Vardaro e dal sostituto Roberto Savelli, dopo le rivelazioni fatte da Davide Vannicola al programma televisivo ‘Le Iene'. Il maresciallo infatti, secondo quanto emerso dal racconto dell'artigiano di Tolfa Vannicola, non solo sapeva che a sparare non era stato Antonio Ciontoli, bensì il figlio Federico, ma sarebbe stato proprio lui a suggerire al capofamiglia di prendersi la colpa. Tuttavia questa telefonata, avvenuta sempre secondo Vannicola quando Marco Vannini si trovava ancora nell'abitazione dei Ciontoli, non risulta dai tabulati telefonici.

L'avvocato di Izzo: "Piena fiducia nelle indagini"

Roberto Izzo, assistito dal suo avvocato Rossana Lania, è stato ascoltato per circa tre ore rispondendo alle domande dei magistrati e rinunciando dunque alla possibilità di appellarsi alla facoltà di non rispondere. "Finalmente è il suo turno di dire le cose come stanno e correttamente l'ha fatto a chi doveva farlo ovvero al procuratore della Repubblica invece che in televisione" ha commentato l'avvocato Lania, contattata da Fanpage.it. Izzo sarebbe estremamente fiducioso dell'operato dei pubblici ministeri e del procuratore capo e sta attendendo con serenità che la chiusura e l'esito delle indagini. Un esito tanto atteso e che dipenderà dal giudizio della Procura, ovvero se riterrà attendibile quanto dichiarato da Vannicola oppure quanto replicato da Izzo ai magistrati.

Il processo mediatico

"È una situazione surreale, dove le persone si vanno a lavare la coscienza e chiamano ‘Le Iene' francamente lascia tutte le mie perplessità – continua l'avvocato Lania – se una persona ha qualcosa da dire in ambito giudiziario esistono le procure della Repubblica e lì ci si presenta, invece si è preferito il processo mediatico". Il suo legale ci racconta come Izzo abbia assoluta fiducia che le indagini porteranno ad escludere qualunque sua responsabilità penale, sebbene sia stato già messo alla gogna da tempo perciò "non sta vivendo un momento facile ma crede fortemente di riuscire a chiarire tutti gli aspetti che gli vengono addebitati".

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