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Omicidio Marco Vannini

Omicidio Vannini, il legale della famiglia: “Per i genitori ieri Marco è stato assassinato di nuovo”

“Stamane ho avuto modo di parlare con i genitori di Marco, per loro ieri il figlio è stato assassinato di nuovo. Si sentono di avere subìto una ingiustizia”, ha dichiarato l’avvocato Celestino Gnazi, legale della famiglia Vannini. Ieri la corte d’Assise d’Appello ha condannato a 5 anni di reclusione Antonio Ciontoli in relazione alla morte di Marco Vannini. Una condanna ridotta di nove anni rispetto alla sentenza di primo grado.
A cura di Enrico Tata
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Marco Vannini insieme alla mamma Marina
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Come se fosse stato ucciso di nuovo. Con la sentenza pronunciata ieri dai giudici della Corte d'Assise d'Appello i genitori di Marco Vannini sono tornati indietro a quel 18 maggio 2015, quando loro figlio è stato ucciso ad appena 20 anni da un colpo di pistola sparato per errore da Antonio Ciontoli, il padre della sua fidanzata Martina. "Stamane ho avuto modo di parlare con i genitori di Marco, per loro ieri il figlio è stato assassinato di nuovo. Si sentono di avere subìto una ingiustizia", ha dichiarato l'avvocato Celestino Gnazi, legale della famiglia Vannini. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 45 giorni e probabilmente la procura presenterà un ricorso alla corte di Cassazione. Ieri i giudici hanno condannato Ciontoli a 5 anni per omicidio colposo e a tre anni, sempre per omicidio colposo, gli altri membri della famiglia. In primo grado Ciontoli era stato condannato a 14 anni per omicidio preterintenzionale.

Omicidio Vannini, la mamma Marina: "Un oltraggio all'intelligenza umana"

Questa mattina la mamma di Marco, Marina, e il papà erano ospiti a Mattino 5, la trasmissione condotta di Canale 5 condotta da Federica Panicucci, per commentare la sentenza di ieri. "E’ un oltraggio all’intelligenza umana, una cosa disgustosa. Io non rinuncio alla mia dignità anche se talvolta ti senti ferito. L’omicidio colposo sarebbe valso se Marco fosse morto subito dopo il colpo. Non certo dopo la storia che hanno messo in piedi perché tutte le perizie hanno dimostrato che mio figlio si sarebbe potuto salvare. Di cosa parliamo? I Ciontoli si devono vergognare". Ieri mamma Marina ha urlato ai giudici tutto il suo dolore per una sentenza che a suo parere non rende giustizia alla morte del figlio. "Vergona, è uno schifo, mio figlio aveva vent'anni. Non può valere cinque anni la vita di mio figlio", ha gridato alla corte prima di essere accompagnata all'uscita dell'aula. Fuori dal tribunale è scoppiata a piangere: "Non posso più farcela, mi hanno rovinato la vita questi delinquenti.

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