Omicidio Serena Mollicone, organi spariti, il padre: “Temo che l’abbiano anche violentata”
"Forse l'hanno anche violentata e non volevano far trovare il Dna di chi le ha fatto del male". Sono i dubbi che stanno affliggendo in queste ore Guglielmo Mollicone, il padre di Serena, la 18enne uccisa ad Arce nel 2001, a seguito di alcuni organi spariti dalla salma della figlia, prelevati nel corso della prima autopsia. Alla luce di una nuova perizia disposta sul corpo di Serena, svolta dal medico legale Cristina Cattaneo, alcuni reperti, come parte dell'apparato genitale e dell'ano e alcune lesioni sul cranio, non ci sarebbero più. "Evidentemente non si aspettavano che avremmo riesumato il corpo per un nuovo esame" ha detto il padre di Serena all'agenzia Dire. Un'ipotesi che ruota intorno al caso Mollicone sulla quale il padre ha detto di aver dato mandato ai suoi avvocati per andare a fondo alla vicenda. Nel frattempo la procura di Cassino ha inviato l'avviso di chiusura di inchiesta per cinque indagati. Si tratta di Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, della moglie Annamaria e il figlio Marco, del sottufficiale dei carabinieri Vincenzo Quatrale e del carabiniere Francesco Suprano. Le accuse a loro carico vanno dall'omicidio aggravato e occultamento di cadavere, a concorso in omicidio fino al favoreggiamento.
Dal corpo di Serena Mollicone mancano alcuni organi
Dal corpo di Serena Mollicone mancherebbero alcuni organi, come parte dell'apparato genitale, dell'ano e lesioni sul cranio, prelevati nel corso della prima autopsia sul corpo che risale al 2001 mentre la riesumazione della salma è stata disposta dalla procura di Cassino nel 2016. Secondo quanto sostiene l'anatomopatologo, al tempo della prima autopsia, non vennero neanche eseguiti alcuni esami, oggi impossibili da replicare, che avrebbero rivelato l'ora esatta della morte di Serena.
Omicidio di Serena Mollicone
Serena Mollicone è stata uccisa a 18 anni, nel giugno del 2001 ad Arce, Comune del Frusinate. È uscita di casa ma non è più rientrata e i familiari non hanno avuto più sue notizie. Il suo corpo senza vita è stato trovato due giorni dopo dai volontari della protezione civile nel bosco dell’Anitrella, in località Fonte Cupa. Era legata con un gomito a un albero, con i piedi e le mani stretti da un filo di ferro e scotch e la testa chiusa in una busta di plastica.