Omicidio Mollicone, il padre: “Organi spariti perché nascondevano le violenze subite da Serena”
"Le parti intime scomparse forse nascondevano le violenze subite da mia figlia prima di morire". Fanpage ha intervistato Guglielmo Mollicone, papà della 18enne uccisa ad Arce a giugno del 2001. Un genitore coraggioso, che dopo quasi vent'anni dalla scomparsa della sua amata figlia, non ha mai smesso di lottare per cercare la verità e di chiedere giustizia, nonostante le indagini abbiano subito numerosi depistaggi. Il padre di Serena Mollicone si è espresso sulla sparizione dei alcuni organi dalla salma della figlia, dicendo di non credere all'ipotesi che siano stati gettati via per deterioramento. "L'hanno uccisa due volte" ha detto. Dal corpo di Serena secondo quanto emerso dai nuovi esami condotti dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, mancano parte dell'apparato genitale e dell'ano. Secondo quanto racconta Guglielmo Mollicone, dall'ultima autopsia sulle ferite alla tempia il medico legale ha trovato inoltre schegge provenienti da una porta della caserma dei carabinieri di Arce. La prima autopsia risale al 2001, ma allora non sono stati eseguiti eseguiti alcuni esami, oggi impossibili da replicare, che avrebbero rivelato l'ora esatta della morte della ragazza. "Non avrei mai immaginato che un centimetro del corpo di Serena potesse essere manomesso".
Gli indagati per l'omicidio di Serena Mollicone
Nel frattempo la procura di Cassino ha inviato l'avviso di chiusura di inchiesta per cinque indagati che dovranno rispondere della morte di Serena Mollicone. Si tratta di Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, della moglie Annamaria e il figlio Marco, del sottufficiale dei carabinieri Vincenzo Quatrale e del carabiniere Francesco Suprano. Le accuse a loro carico vanno dall'omicidio aggravato e occultamento di cadavere, a concorso in omicidio fino al favoreggiamento.
Delitto di Arce
Serena Mollicone è stata uccisa a 18 anni nella caserma dei carabinieri di Arce, nel territorio della provincia di Frosinone, nel giugno del 2001. La giovane era uscita di casa per andare da dentista a fare un'ortopanoramica ma non è più tornata. Il suo cadavere è stato ritrovato due giorni dopo, in un bosco vicino Anitrella: Serena era legata con un gomito a un albero, con piedi e mani stretti da un filo di ferro e scotch e aveva una busta di plastica sulla testa. Secondo Guglielmo, Serena sarebbe stata uccisa perché voleva denunciare lo spaccio di droga ad Arce gestito da Marco Mottola, figlio del comandante dei carabinieri, Franco Mottola, indagati per omicidio volontario.