Omicidio Sacchi, chiesti sei anni di carcere e 30mila euro di multa per Giovanni Princi
Sei anni e quattro mesi di reclusione più 30mila euro di multa: questa è la richiesta fatta dalla Procura di Roma per Giovanni Princi, l'amico di Luca Sacchi accusato di aver violato la legge sulla droga. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato lui a dirigere l'acquisto dei 15 chili di marijuana, che lui e il suo gruppo di amici avrebbero dovuto pagare 70mila euro. Soldi che non sarebbero stati forniti da una terza persona, ma da Princi stesso. Il ragazzo ha chiesto e ottenuto di essere giudicato col rito ordinario.
Il processo per la morte di Luca
Il 18 maggio è iniziato il processo ordinario per la morte di Luca Sacchi. Quattro gli imputati: Valerio Del Grosso, Paolo Pirino, Marcello De Propris, accusati di omicidio per la morte del personal trainer, e Anastasiya Kylemnyk, fidanzata del 24 enne ucciso, accusata invece di violazione della legge sulla droga. La giovane è anche parte civile all'interno dello stesso processo. E proprio durante l'udienza è emerso con certezza che Luca sapeva della compravendita di droga e che quella sera non si trovava lì per caso insieme ad Anastasiya. Il telefono del ragazzo è stato agganciato nella zona di Casal Monastero, dove abitavano Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. Secondo chi indaga, Luca era lì per incontrare i pusher. Secondo i genitori, sarebbe andato in quella zona per motivi di lavoro.
Il silenzio di Princi
Finora Giovanni Princi non ha mai detto una parola, né spontaneamente alle forze dell'ordine né durante l'interrogatorio in carcere. "Princi è addolorato per la morte del suo amico Luca Sacchi al quale era legatissimo – aveva dichiarato all'epoca l'avvocato Massimo Pineschi, legale del 25enne – Per lui è stata una vicenda dolorosissima. So che anche i genitori di Princi, con i quali ho parlato, sono sconvolti per quanto accaduto. Il mio assistito è scosso, è alla sua prima esperienza detentiva, potete immaginare come sta". Il 25enne non ha mai parlato con nessuno. Nemmeno la notte dell'aggressione, quando Luca stava morendo, ha fornito elementi utili a identificare gli assassini. Che sono stati poi trovati dalle forze dell'ordine, ma non grazie ai suoi amici.