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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Mollicone, il padre di Serena: “I Mottola smettano di mentire, lo fanno da 18 anni”

Le parole del padre di Serena Mollicone, che ha commentato la riapertura delle indagini sull’omicidio della figlia: “Finalmente i nodi stanno venendo al pettine: cose che ripeto da quasi 18 anni ormai. Ho sempre fatto nomi e cognomi di chi uccise Serena, ho sempre detto dove era avvenuto l’omicidio, cioè nella caserma dei carabinieri di Arce”.
A cura di Enrico Tata
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Serena Mollicone
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Serena Mollicone è stata uccisa nella caserma dei carabinieri di Arce, Frosinone. Ne è sicuro Guglielmo Mollicone, il padre della ragazza uccisa il primo giugno del 2001, e anche le nuove indagini condotte dagli inquirenti sembrano andare in questa direzione. "Finalmente i nodi stanno venendo al pettine: cose che ripeto da quasi 18 anni ormai. Ho sempre fatto nomi e cognomi di chi uccise Serena, ho sempre detto dove era avvenuto l’omicidio, cioè nella caserma dei carabinieri di Arce", ha detto Mollicone ai microfoni di Radio Cusano Campus. Secondo quanto emerge dalle indagini dei carabinieri di Frosinone e del Ris, Serena sarebbe stata uccisa da Marco Mottola, figlio dell'ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce. Gli investigatori stanno compiendo accertamenti anche sul padre, Franco Mottola, sulla madre e su due carabinieri che all'epoca era in servizio in quella struttura. "Resto allibito quando sento Marco Mottola affermare che non conosceva bene mia figlia, che non erano amici. Come fa a dire questo dopo che in passato venne per due mesi di fila a casa mia per delle ripetizioni di francese e dopo aver fatto la terza media nella stessa classe di Serena? Non solo: Marco Mottola invitò più volte mia figlia nell'appartamento del padre in caserma per delle spaghettate tra amici. Pertanto, Serena era amica di tutta la famiglia Mottola, la smettessero di raccontare bugie, anche perché sono certe affermazioni che rafforzano le conclusioni a cui sono arrivati gli inquirenti", ha dichiarato ancora Guglielmo Mollicone.

Le parole del padre di Serena Mollicone sulle nuove indagini

In un'intervista al Tg1 Marco Mottola ha dichiarato di conoscere Serena, "ma non benissimo", e ha negato che il suo dna sia compatibile con quello trovato sul corpo della ragazza. Franco e Marco Mottola sono indagati per omicidio volontario, la signora Anna è accusata di concorso morale nell’omicidio. Il luogotenente Vincenzo Quatrale è indagato invece per istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi. "Come se non bastasse, il maresciallo Mottola e suo figlio, stanno anche dicendo di sapere chi è stato a uccidere Serena, lasciando intendere che sia stato Santino Tuzi; ma dicono questo solo perché il povero brigadiere non si può più difendere in quanto morto nel 2008. Se sanno chi è stato lo dicano chiaramente, portino prove a loro discolpa ma abbiano almeno rispetto per i defunti", ha dichiarato ancora il padre di Serena. Santino Tuzi si tolse la vita all'interno della sua automobile con la pistola d'ordinanza quando seppe di essere considerato una persona informata dei fatti. "Ora stanno cercando di mettere in mezzo chi ormai è morto. E voglio ricordare che Marco Malnati, grande amico di Santino Tuzi disse chiaramente, urlandolo anche davanti alle telecamere, che Santino non si era suicidato ma che era stato ammazzato e aggiungendo che Tuzi gli rivelò che la notte in cui ci fu la veglia di Serena in chiesa, cioè subito dopo il ritrovamento del corpo, il cellulare di Serena, fu portato di nascosto in casa mia dal maresciallo Mottola per incastrarmi. Poi Marco Malnati, sicuramente minacciato, non ha più parlato. Un giorno mi disse: ‘Gugliè, ti prego capiscimi, io c’ho 3 figli’. Io invece ho ricevuto un'intimidazione macabra quando arrestarono Carmine Belli: la mia gatta, che poi era di Serena, sparì misteriosamente, la ritrovai morta vicino casa mia con una ferita mortale sulla tempia sinistra, proprio come Serena", ha concluso il padre di Serena Mollicone.

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