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Omicidio Marco Vannini

Omicidio Marco Vannini, prima udienza del processo a Martina Ciontoli e la sua famiglia

Prima udienza oggi del processo per la morte di Marco Vannini, il giovane di 21 anni deceduto dopo essere stato colpito da un proiettile di piccolo calibro in casa della ragazza Martina Ciontoli. A processo tutta la famiglia Ciontoli con l’accusa di concorso in omicidio: attorno alla morte di Marco una catena di omissioni e coperture reciproche.
A cura di Valerio Renzi
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È iniziato oggi il processo per la morte di Marco Vannini, il ragazzo di 21 anni deceduto nella villetta di famiglia della ragazza, Martina Ciontoli, la sera del 17 marzo 2015. A giudizio di fronte ala prima corte d'Assise di Roma, tutta la famiglia di Martina, a cominciare dalla padre Antonio Ciontoli, accusato di aver sparato con una pistola di piccolo calibro al giovane mentre si trovava sotto la doccia, uccidendolo, al fratello Federico e la ragazza, Viola Giorgini, e alla madre Maria Pezzillo. Se la famiglia Ciontoli è accusata di concorso in omicidio, l'accusa per Viola Giorgini è di omissione di soccorso.

Secondo l'accusa dopo quel colpo partito, probabilmente per errore durante un gioco finito male, sarebbe partita una catena di omissioni e di coperture tra i membri della famiglia, che dopo aver tentato di lavare via il sangue e le prove, hanno chiamato molto in ritardo il 118, provando poi a sostenere che Marco fosse caduto infilzandosi con un coltello. Omissioni e coperture incrociate, che sono emerse dalle conversazioni choccanti contenute in alcuni filmati resi pubblici dalla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?".

La prossima udienza si terrà il 18 luglio e saranno ascoltati i primi testimoni dell'accusa: gli agenti di polizia e il personale sanitario intervenuti sul posto. Secondo l'accusa se la famiglia Ciontoli avesse immediatamente chiesto soccorso e spiegato cosa era accaduto ora Marco forse sarebbe ancora vivo. In aula erano presenti i genitori e diversi amici di Marco.

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