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Omicidio Marco Vannini, il mistero del “macchinone nero” di Ciontoli: “Quella sera non c’era”

Omicidio Marco Vannini. Il mistero della macchina dei Ciontoli, le rivelazioni della vicina di casa, Maria Cristina, alle Iene: “Quando sono arrivata questa macchina non l’ho vista, perché ho parcheggiato tranquilla. Ma lui la parcheggiava sempre là, da venti anni”.
A cura di Enrico Tata
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La famiglia Ciontoli con Marco Vannini
La famiglia Ciontoli con Marco Vannini

C'è un altro inquietante dettaglio nelle dichiarazioni rese da Maria Cristina, la vicina dei Ciontoli, che ha parlato per la prima volta (non aveva parlato neanche con la polizia) all'inviato delle Iene Giulio Golia. Quella sera, la sera in cui Marco Vannini morì a casa della famiglia della fidanzatina, una villetta multifamiliare di Ladispoli, la macchina del padrone di casa, Antonio Ciontoli, forse non c'era. "All'apparenza tutti belli, tutti bravi, invece erano persone spiacevolissime, lui era una persona cattivissima. ‘Prima o poi sto cane te lo ammazzo', mi diceva. Lei, la moglie, ha preso anche un sacco di botte, lui molto molto cattivo", racconta così i suoi vicini Maria Cristina. Poi fa emergere un dettaglio inquietante: "Lui, Antonio, parcheggiava la macchina nera del lavoro davanti al cancello, sul suo passo carrabile. Bisognava stare attenti a non strusciarla, fare retromarcia per parcheggiare. Quando sono arrivata questa macchina non l'ho vista, perché ho parcheggiato tranquilla. Ma lui sempre la metteva là, da venti anni".

Altro dettaglio. Quella sera c'era Roma-Udinese. In casa ci sono tutti: Marco, la fidanzata Martina, Federico, l'altro figlio dei Ciontoli, con la sua fidanzata e la madre dei due ragazzi.  "Una serata come le altre, avevamo fatto la brace", dice Ciontoli. "Quando vedevano le partite mangiavano sul terrazzo, là c'era il televisore. Sentivo ridere, scherzare. Ho sentito Martina, Marco, Federico. La voce di Antonio non te lo posso assicurare", confessa Maria Cristina. "Le altre volte la sentivo, era inconfondibile, è molto forte. Non posso dire che l'ho sentita, mi fa pensare che lui non c'era", dice ancora la vicina.

Caso Vannini, il mistero della macchina dei Ciontoli

Ciontoli spara a Marco Vannini, per sbaglio. Dopo tanto tempo, troppo, la famiglia Ciontoli chiama l'ambulanza: "Appena fatta la chiamata sono sceso giù per aspettarla. Siamo arrivati io e la mia ragazza fino alla fine della strada. si è affacciata anche la vicina", ha dichiarato Federico durante l'interrogatorio. "Federico e Viola erano scesi giù per andare a spostare la macchina per far mettere l'ambulanza davanti al cancello di casa", ha dichiarato anche Antonio Ciontoli. "E io ho spostato la macchina e l'ho messa davanti al passo carrabile", ha confermato Federico. Antonio Ciontoli, riferisce Maria Cristina, ha parcheggiato per venti anni davanti al suo passo carrabile, davanti al cancello. "Quella sera io la macchina non l'ho vista. Quando l'ambulanza è arrivata per la prima volta ho visto la macchina di Antonio, però la vettura non stava davanti al cancello, perché davanti al cancello c'era l'ambulanza, la sua macchina stava al centro della strada. Assurdo parcheggiare al centro della strada. Forse è venuto dopo, forse è arrivato e ha parcheggiato là. Ma per lasciarla al centro della strada, doveva essere di passaggio".

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