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Omicidio Marco Vannini

Caso Vannini, la rivelazione della vicina dei Ciontoli: “Marco urlava ‘scusa Martina’”

Nuove rivelazioni sul caso Vannini. Maria Cristina, come altri vicini, non è mai stata ascoltata dagli inquirenti e dalla polizia nel corso delle indagini. Per la prima volta, ai microfoni delle Iene (la puntata è andata in onda questa sera, 12 febbraio), la donna ha raccontato quel che secondo lei accadde la notte in cui Marco morì. O meglio, quello che ha visto e sentito tra il 17 e il 18 maggio 2015.
A cura di Enrico Tata
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Marco Vannini
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Nuove rivelazioni sulla morte di Marco Vannini. Per la prima volta ha parlato Maria Cristina, una vicina di casa della famiglia Ciontoli. Per la precisione abitava sotto la villetta dei Ciontoli e ha giurato che i muri e i pavimenti che dividono le due abitazioni sono sottili, quindi molto di quello che accade dall'altra parte della parete si sente distintamente. Maria Cristina, come altri vicini, non è mai stata ascoltata dagli inquirenti e dalla polizia nel corso delle indagini. Per la prima volta, ai microfoni delle Iene (la puntata è andata in onda questa sera, 12 febbraio), la donna ha raccontato quel che secondo lei accadde la notte in cui Marco morì. O meglio, quello che ha visto e sentito tra il 17 e il 18 maggio 2015.

In primo luogo ha rivelato un particolare su Antonio Ciontoli. "Lui parcheggiava la sua macchina nera, un macchinone, davanti al cancello. Quella mattina non l'ho vista", ha raccontato Maria Cristina. E quella sera non ha mai sentito la voce del capofamiglia: "Alle 19 e 30 ho incontrato Marco, quando vedevano le partite, quella sera c'era Roma-Udinese, loro mangiavano fuori. Ho sentito tutte le loro voci. Ma non quella di Antonio". Il colpo di pistola che ha ferito e ucciso Marco è partito nel bagno dei Ciontoli. Prima di quello sparo, ha dichiarato Maria Cristina, ci sarebbe stata una litigata: "Ho sentito discutere, poi è partito lo sparo. Un botto forte, ma soffocato, non mi sembrava un colpo di pistola". Poi, ha detto la vicina, c'è stato silenzio. Nessuno parlava in casa dei Ciontoli, solo un continuo salire e scendere le scale, confusione.

"Ho sentito Marco che diceva ‘scusa Martina'", ha rivelato ancora Maria Cristina. Un dettaglio che viene confermato anche da altri vicini di casa. "Marco strillava veramente tanto, urlava, chiamava la madre disperato. Era insopportabile sentirlo. Chiamava la mamma", racconta ancora la vicina. "Chi è che urla?", avrebbe chiesto a Federico Ciontoli. "Marco si sente male, ma ci sono mamma e papà", la risposta. In casa c'erano Antonio Ciontoli, il figlio Federico e la fidanzata, la moglie e la figlia Martina, la fidanzata di Marco Vannini. In appello Antonio Ciontoli è stato condannato a cinque anni di reclusione per omicidio colposo. Stessa accusa per la moglie, il figlio e la figlia, condannati a tre anni.

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