Omicidio Luca Varani, la rivelazione: “Marco Prato è sieropositivo”
"L’omicidio Varani, l’orrore non ha fine: Prato è sieropositivo. Chi partecipava ai suoi festini di sesso sfrenato è a rischio". Questo il titolo di copertina del settimanale Giallo, edito da Cairo Editore e diretto da Andrea Biavardi, che da oggi è in tutte le edicole. Secondo il giornale Marco Prato, il ragazzo che ha ucciso, insieme a Manuel Foffo, il 23enne Luca Varani, sarebbe sieropositivo. La notizia sarebbe confermata da esami clinici che Prato avrebbe sostenuto in carcere.
"A rischio i partner di Marco Prato"
Queste le prime righe dell'articolo sul settimanale Giallo:
"‘Diario clinico del detenuto Marco Prato. Hiv: positività riscontrata in marzo. Ultimo test, negativo, due anni fa. Trasmissione sessuale. Riferisce di essere informato sufficientemente sulla condizione di sieropositività'. Con queste poche righe, scritte a mano da un medico dell’Asl di Roma un anno fa, si apre un nuovo, terribile capitolo nella storia dell’omicidio di Luca Varani. Un capitolo che abbiamo deciso di rivelarvi soprattutto per informare quanti, negli ultimi tre anni, hanno avuto contatti sessuali con il giovane organizzatore di feste, perché ora sono a forte rischio contagio".
Nello stesso numero il settimanale pubblica uno stralcio dell'interrogatorio di Marco Prato: "Foffo voleva farmi cambiare sesso per sedurre suo padre e poi ucciderlo per ereditare".
L'omicidio di Luca Varani
Luca Varani, 23 anni, è stato ucciso in un appartamento del Collatino, Roma, nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 marzo 2016. Gli assassini sono Manuel Foffo e Marco Prato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti hanno attirato Varani in casa e poi l'hanno torturato per un'intera notte dopo un festino a base di alcol e droga. Il ragazzo, ha stabilito l'autopsia, è stato ucciso con almeno cento tra coltellate e martellate.
Foffo e Prato sono accusati di omicidio premeditato con l'aggravante "della crudeltà" e dei "motivi abietti e futili". Il primo, che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, è stato condannato a trent'anni. Marco Prato sarà invece giudicato con il rito ordinario.
