Omicidio Luca Sacchi, le ombre su Anastasiya: dove ha preso 70mila euro? Aveva legami criminali?
"Ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa dell'incarico affidatole di detenzione del denaro e di partecipazione alla delicata fase dello scambio: ha avuto un ruolo centrale". Le parole del gip sono chiare e inequivocabili: svelano la parte giocata da Anastasiya nella notte in cui Luca Sacchi morì e gettano ombre cupe sul passato e sulla vita della fidanzata del 24enne romano ucciso davanti al John Cabot pub. La giovane baby sitter non ha mai collaborato con gli investigatori, ha mentito, sostenendo che la droga non c'entrava in nessun modo. E invece nel suo zaino c'erano 70mila euro che la ragazza doveva consegnare ai killer del suo fidanzato per ricevere in cambio 15 chili di droga. Sapeva benissimo di dover portare a termine quello scambio e "ha agito con freddezza e professionalità", per ribadire le parole del giudice.
Chi ha dato 70mila euro ad Anastasiya?
Se Valerio Del Grosso e Paolo Pirino non avessero provato a trasformare lo scambio in una rapina nei suoi confronti, Anastasiya avrebbe portato a termine la sua missione e ora avrebbe con sé 15 chili di sostanza stupefacente. Per farne cosa? Metterla in commercio lei stessa? Ricevere denaro in cambio del suo lavoro, dal momento che lei, giovane e dall'apparenza innocua, poteva passare inosservata e agire liberamente? In effetti, sempre nelle parole del gip, nell'ordinanza di ieri viene sottolineato che "notoriamente le donne passano più inosservate e vengono utilizzate frequentemente come corrieri nel traffico di sostanze stupefacenti". Forse un ruolo che le aveva affidato Giovanni Princi, pregiudicato e amico sia di Anastasiya che di Luca Sacchi. Forse, e la provenienza di quei 70mila euro è un altro interrogativo a cui i pm devono ancora rispondere, è stato lui a procurare il denaro con cui lo scambio doveva essere concretizzato.
"Anastasiya voleva mantenere i suoi legami criminali"
In ogni caso, scrive il giudice, nelle azioni e nel comportamento di Anastasiya in seguito all'omicidio di Luca Sacchi, è "chiara, predominante, la volontà di preservare le relazione criminali acquisite nel mondo della droga con il quale non intende recidere i legami". Un legame che evidentemente esisteva, era stretto e, come detto, getta ombre sulla condotta della giovane indagata per tentativo di acquisto di stupefacente.