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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, il giorno dell’omicidio Del Grosso ha inviato oltre 400 messaggi sospetti

Il giorno dell’omicidio di Luca Sacchi, Valerio Del Grosso, il killer del 24enne romano, inviò oltre 400 messaggi sospetti. Tra questi gli inquirenti stanno indagando su un contatto che riceve e invia chiamate e messaggi da Del Grosso, ma la sua identità per il momento è ancora sconosciuta.
A cura di Enrico Tata
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Il 23 ottobre, il giorno in cui Luca Sacchi fu ucciso, Valerio Del Grosso, il killer del 24enne romano, inviò oltre 400 messaggi sospetti. Più di 600 sms e telefonate in due giorni e senza contare le chat su Whatsapp. Rapporti con clienti, complici, amici su cui gli inquirenti vogliono far luce per ricostruire nei minimi particolari il ruolo del killer e i suoi rapporti con ambienti criminali e con Marcello De Propris, il giovane che gli prestò la pistola (di proprietà del padre). I messaggi sono spesso inviati a persone i cui nomi ancora non sono comparsi nelle indagini e per questo, nei prossimi giorni, gli investigatori cercheranno di accertare legami e rapporti di Del Grosso che combacino con quelli di Anastasiya Kylemnyk e Giovanni Princi, i cui smartphone saranno analizzati nelle prossime ore.

Caccia a Mister X tra i contatti di Del Grosso

I contatti con De Propris, quelli con Paolo Pirino, agli arresti anche lui, e con i due scagnozzi che dovevano recarsi con loro sul luogo dello scambio di droga (trasformato poi, su idea di Del Grosso, in tentata rapina), sono noti agli inquirenti. Ma c'è un numero il cui titolare risulta ancora sconosciuto. Un numero intestato a una persona che invia e riceve messaggi da Del Grosso. I contatti, riporta il quotidiano il Tempo, sono più frequenti proprio il giorno dell'omicidio e, misteriosamente, si interrompono bruscamente il giorno dopo, quando l'omicidio è stato compiuto. Vengono registrate anche, dallo stesso numero, alcune chiamate nella notte, a poche ore di distanza dalla tragedia.

Anastasiya ricorre al tribunale del Riesame

Stando a quanto si apprende, tutti i protagonisti delle indagini che sono stati raggiunti da una misura cautelare, dal carcere all'obbligo di firma, faranno ricorso al Tribunale del Riesa,e. Tra loro c'è anche Anastasiya Kylemnyk, da una settimana sottoposta all'obbligo di firma. Anche lei si rivolgerà al giudice per chiedere la revoca della misura.

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