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Omicidio a Cisterna di Latina, funerali di Elisa Ciotti: palloncini bianchi e striscioni

I funerali di Elisa Ciotti sono stati celebrati oggi a Cisterna di Latina. Amici e parenti si sono stretti intorno alla bara della donna, che è entrata nella chiesa di San Francesco d’Assisi per la Messa. Ad aspettarla, fuori, palloncini rosa e bianchi e uno striscione: “A mano a mano ti accorgi che il vento ti soffia sul viso”.
A cura di Alessia Rabbai
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Funerali di Elisa Ciotti
Funerali di Elisa Ciotti

Una folla di persone si è riunita in Piazza Caduti in Guerra, a Cisterna di Latina, per dare l'ultimo saluto a Elisa Ciotti, la 35enne uccisa dal marito Fabio Trabacchin la mattina presto di lunedì 10 giugno scorso. Le esequie sono state celebrate nella chiesa di San Francesco d'Assisi, dove alle 15.30 è arrivata la bara, ricoperta di margherite. Fuori, palloncini bianchi e rosa e uno striscione. Lettere lilla che si uniscono e formano una frase: "A mano a mano ti accorgi che il vento ti soffia sul viso" tratta dalla canzone di Rino Gaetano. A sostenere lo striscione, lunghissimo, una carena umana. Dietro, un manifesto con la foto della 35enne con la sua maglietta coloratissima e i suoi occhiali grandi. Accanto alla sua immagine, la scritta: "Giustizia per Elisa". All'uscita le note "Di cielo e d'azzurro" di Giorgia. Presente ai funerali anche la mamma di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina, drogata, stuprata e abbandonata senza vita in uno stabile in via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo a Roma. La città è sconvolta dall'ennesima tragedia che la colpisce. A febbraio del 2018 Luigi Capasso ferì la moglie e uccise le sue due figlie, Martina e Alessia, di 8 e 14 anni, a colpi di pistola, per poi togliersi la vita.

Omicidio di Elisa Ciotti

I drammatici fatti risalgono alla mattina presto di lunedì 10 giugno, quando Fabio Trabacchin, autotrasportatore 35enne ha colpito con un colpo di martello alla base della testa la moglie, uccidendola. Il violento gesto al culmine di una lite, nata perché la coppia si stava separando ed entrambi stavano discutendo sull'affido della bambina. L'uomo, dopo averle sferrato il colpo mortale, l'ha lasciata in casa insieme alla figlia piccola ed è uscito di casa alle 7, orario nel quale di solito va al lavoro. Ma invece di recarsi presso la ditta dove prestava servizio, ha vagato per ore per la campagna, liberandosi dell'arma del delitto, poi poi tornare a casa, intorno alle 10 dove lo aspettavano i carabinieri.

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