Omicidio Ciro Esposito, ridotta in appello a 16 anni la condanna per De Santis
E' stato condannato a 16 anni Daniele De Santis, accusato dell'omicidio dell'ultras napoletano Ciro Esposito. In primo grado il tifoso romanista era stato condannato a 26 anni di reclusione.
La sentenza odierna è stata emessa dalla prima Corte d'assise d'appello di Roma, presieduta da Andrea Calabria con Giancarlo De Cataldo. I giudici hanno motivato la riduzione della condanna in quanto De Santis è stato assolto per il reato di rissa e sono cadute le aggravanti dei futili motivi e della recidiva. In primo grado gli inquirenti chiesero l'ergastolo per De Santis, mentre lo scorso 11 maggio il pg Vincenzo Saveriano aveva chiesto per lui una condanna a venti anni di reclusione per omicidio volontario, chiedendo però di non riconoscere l'aggravante dei futili motivi e di assolverlo dall'accusa di rissa perché il fatto non sussiste. Rispetto alla richiesta della procura, la corte ha concesso un ulteriore sconto di quattro anni a De Santis.
Gli avvocati della famiglia Esposito: "Sconto di pena assurdo"
Gli altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, sono stati assolti così come chiesto dal procuratore generale. In primo grado i due furono condannati a otto mesi di carcere per rissa e lesioni.
"La nostra è una soddisfazione parziale la nostra tesi è quella della legittima difesa e per questo faremo ricorso in Cassazione", ha commentato la sentenza l'avvocato Tommaso Politi, difensore di Daniele De Santis. "Incredibile, uno sconto di pena assurdo. Dieci anni di sconto per chi uccide un ragazzo è assurdo. Comunque ha retto l'impostazione della sentenza di primo grado e abbiamo un minimo di giustizia, anche se l'assassino di Ciro Esposito dovrà scontare solo 16 anni di detenzione", è stato invece il commento degli avvocati Angelo e Sergio Pisani, legali della famiglia di Ciro Esposito. Questa mattina in aula tensione fra la mamma di De Santis e quella di Ciro Esposito, Antonella Leardi. "Era un po' quello che abbiamo sempre temuto, il fatto di non avere giustizia. Ora non mi rimane che rimettermi nelle mani di Dio e aspettare la giustizia divina", ha commentato la sentenza la mamma di Ciro.
Ciro Esposito fu ferito gravemente durante gli scontri che precedettero, il 3 maggio del 2014, la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina che si tenne allo Stadio Olimpico di Roma. De Santis sparò e il proiettile ferì Ciro a un polmone. Ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, il tifoso napoletano morì dopo 53 giorni.