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Omicidio Ciro Esposito, Daniele De Santis condannato a 26 anni di carcere

Condannato a 26 anni di carcere Daniele De Santis, l’ultras romanista è stato ritenuto colpevole per l’omicidio di Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano morto dopo un mese di agonia dopo aver ricevuto un colpo di pistola nei pressi dello stadio Olimpico poco prima della finale di Coppa Italia il 3 maggio del 2014. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo.
A cura di Valerio Renzi
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Daniele De Santis è stato condannato in primo grado a 26 anni di carcere per l'omicidio di Ciro Esposito. I giudici della terza Corte d'Assise di Roma, riuniti in camera di consiglio per circa quattro ore, hanno tenuto conto della circostanze attenuanti e non hanno comminato l'ergastolo così come chiesto dall'accusa. Gastone, così è conosciuto De Santis negli ambienti della curva sud e dell'estrema destra romana, è stato riconosciuto colpevole di aver sparato al giovane tifoso napoletano, morto il 25 giugno del 2014, dopo un mese di agonia in ospedale. Ciro era stato ferito a colpi d'arma da fuoco il 3 maggio 2014 nei pressi dello stadio Olimpico di Roma, dove si disputava la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, a seguito di un agguato ai tifosi napoletani da parte di un gruppo di ultras della capitale.

La madre di Ciro: "Pena giusta, ho perdonato De Santis"

Per De Santis i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio avevano chiesto l'ergastolo, mentre per gli altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, accusati di rissa aggravata, sono stati chiesti tre anni di reclusione. In aula oggi anche la mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi, che così ha commentato la sentenza: "La pena inflitta è congrua e giusta, per De Santis non provo odio perché l'ho perdonato". In aula le urla degli amici di Ciro Esposito giunti per ascoltare la sentenza: "Devi marcire per quello che hai fatto".

La sentenza di condanna (FOTO)

Pisani (legale famiglia Esposito): "Ora trovare complici De Santis"

"La condanna inflitta a De Santis –ha commenta l’avvocato Angelo Pisani, che con Sergio Pisani e Damiano De Rosa rappresenta la famiglia Esposito – è il massimo della pena prevista per questo reato e pensiamo ci sia stato un bilanciamento tra attenuanti generiche ed aggravanti". "Dopo l’ottimo lavoro compiuto dalla Procura – ha spiegato Pisani– il compito di noi tutti e dello Stato è in ogni caso quello di accertare le ulteriori responsabilità di quella terribile giornata emerse nel corso delle indagini, a cominciare dai complici mascherati di De Santis fuggiti dopo l’assalto". Nell'arringa finale, prima che i giudici si riunissero in camera di consiglio Pisani aveva parlato di un "momento solenne" per "la giustizia italiana con questo processo, su cui sono puntati i riflettori da tante parti del mondo, perché  non era mai accaduto che un tifoso, per compiere il proprio dovere e mettere in sicurezza persone innocenti, dovesse morire sotto i colpi di pistola sparatigli da criminali ultrà". L'avvocato Pisani ha poi affermato: "Dedico questa sentenza alla mamma d'Italia, Antonella Leardi, per la sua semplicità, generosità e lealtà d'animo".

Avvocato difesa: "Mi aspettavo proscioglimento"

L'avvocato che rappresenta Daniele De Santis, Tommaso Politi, ha così commentato a caldo la sentenza: "Non mi aspettavo questa sentenza perché le nostre argomentazioni erano solide. Tanti testimoni hanno raccontato che De Santis ha tentato di sottrarsi a un linciaggio. Per questo mi sarei aspettato un proscioglimento per legittima difesa".

Daniele De Santis durante l'ultima udienza, in cui è comparso ancora una volta su una barella a causa delle ferite riportate durante il pestaggio seguito agli spari, ha ammesso sì di aver sparato ma solo per difendersi. "Penso a Ciro tutti i giorni e mi dispiace per quello che è successo. – ha dichiarato De Santis – Nel corso della colluttazione sono stato colpito alla testa dal calcio della pistola che però sono riuscito a strappare dalle mani di chi la possedeva; ricordo che era una persona dal fisico corpulento ed ho esploso dei colpi, ma non ricordo neanche quanto". Una versione quella di De Santis definita dal legale della famiglia Esposito, Angelo Pisani, "contraddittoria, non credibile, che rappresenta un'ulteriore, grande prova della sua colpevolezza".

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