Omicidio Anna Coviello, uccise la collega lanciandola dalle scale: rischia l’ergastolo
Il procuratore generale ha chiesto l'ergastolo per Arianna Magistri, imputata nel nuovo processo per l'omicidio volontario di Anna Lucia Coviello. La postina originaria di Formia è ritenuta responsabile di aver aggredito e gettato la collega sessantatreenne dalle scale del parcheggio multipiano di Sperlonga, vicino all'ufficio postale, durante una lite scaturita per l'aria condizionata il 14 giugno del 2016. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di omicidio preterintenzionale che nel luglio del 2018 aveva condannato in secondo grado Magistri a scontare una pena di sei anni di carcere.
Il primo processo annullato dalla Cassazione
In primo grado Anna Magistri era stata riconosciuta colpevole di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e atti persecutori e condannata con rito abbreviato a una pena di sedici anni di reclusione. La Corte d'Assise d'Appello di Roma ha poi ridefinito il reato da volontario a preterintenzionale, riducendo l'entità della pena, facendo cadere sia le accuse di stalking sia le aggravanti. Successivamente la Cassazione ha annullato la sentenza, dando il via al nuovo processo.
L'omicidio di Anna Coviello a Sperlonga
Anna Coviello è stata trovata agonizzante in fondo alle scale del parcheggio multipiano di Sperlonga. Soccorsa e trasportata in ospedale, è morta dopo una settimana di agonia. Ad indagare sull'accaduto i carabinieri i cui sospetti sono ricaduti sulla collega Arianna Magistri, ad oggi imputata. Ad incastrarla le testimonianze e le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori ed emerso in sede processuale, Anna è precipitata dalle scale battendo violentemente la testa contro il muro, una caduta che si è rivelata fatale.