Ombrelloni e lettini distanziati ad Ostia, gli stabilimenti: “Pronti a riaprire”
I proprietari degli stabilimenti balneari d'Italia non sanno ancora quando e come sarà concessa la riapertura in vista dell'estate alle porte. Ad Ostia i gestori fanno le prove, ipotizzando come potrebbero posizionare lettini ed ombrelloni, metro alla mano, rispettando la distanza di sicurezza. Così ci si prepara alla nuova stagione, dopo aver riaperto le strutture balneari per i consueti lavori di manutenzione, stabilimenti che però restano ancora interdetti al pubblico, sul litorale romano, così come sulla restante parte del Paese. Fanpage.it in questo clima ancora incerto ha intervistato i titolari delle strutture balneari, per capire cosa si attendono e come secondo loro potrebbe rivelarsi la partenza.
Meno ombrelloni sulle spiagge e coperti nei ristoranti
"L'ipotesi alla quale pensiamo, è quella di una griglia in cui gli ombrelloni sono distanziati quattro metri gli uni dagli altri – spiega Michele De Fazio, stabilimento La Bonaccia – In questo modo, dai 240 ombrelloni soliti, posso disporne 130, al massimo 140″. E su un possibile incremento dei costi aggiunge: "Sicuramente lo avremo, serve sanificazione, servizio in spiaggia, gestione delle file ai bagni e alle docce". Pasquale Lubrano, titolare della ‘La Capannina', ci ha fatto fare un giro sulla sua terrazza, dove solitamente ospita 90 persone: "Bisogna vedere cosa accadrà, se con le nuove disposizioni ne entreranno 50 è un discorso, se saranno meno è necessario capire se valga la pena aprire. Lo Stato ci deve dire come ci dobbiamo comportare, se ci conviene lo facciamo, altrimenti preferiamo tenere l'azienda chiusa".
Spiagge salubri come parchi e aree verdi
"Siamo ancora in attesa di capire quali saranno le misure di sicurezza che verranno messe in campo dall'Istituto Superiore della Sanità e dal Minstero della Salute – ha detto Andrea Defonte, portavoce del Comitato balneari dei Ostia – Siamo rimasti delusi dall'ultimo dpcm per ciò che riguarda le nostre attività: comprendiamo la prudenza del Governo ma al tempo stesso riteniamo che un posto salubre come sono le spiagge possa essere equiparato ai parchi e alle aree verdi, con tutte le dovute misure di sicurezza".
Di Simona Berterame e Alessia Rabbai