Oggi i test per Medicina: a Roma 7mila candidati per mille posti. E gli studenti protestano
Settemila candidati per poco più di mille posti. Oggi a Roma 6.993 studenti sosterranno i test d'ingresso per le facoltà di Medicina dell'università La Sapienza di Roma (932 posti diponibili) e dell'Università di Tor Vergata (287 posti), i due atenei pubblici romani (Roma Tre non ha una facoltà di Medicina). In Italia saranno in tutto quasi 67 mila i candidati che si contenderanno un posto tra i banchi dei dipartimenti di Medicina. Uno su dieci ha scelto di provare il test a Roma. Perché alle due università pubbliche, infatti, vanno aggiunti gli iscritti ai test dell'Università Cattolica e del Campus Biomedico.
Flash mob degli studenti contro il numero chiuso: "I test non valutano la preparazione"
Questa mattina all'Università la Sapienza un gruppo di studenti ha protestato contro lo svolgimento dei test di ingresso a numero chiuso. "I test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari. Ma non possiamo permettere la mancanza di medici e specialisti nel nostro Sistema Sanitario, non possiamo mettere barriere alla formazione universitaria. Adesso basta, fermiamo l'estinzione", si legge sulla pagina Facebook di Link – Coordinamento Universitario. E ancora: "Nella giornata dei test d'ingresso a Medicina e Chirurgia, ci troviamo in Sapienza per denunciare la continua riduzione di posti per l'accesso ai corsi e gli iniqui test a crocette che vanno a trascurare il diritto alla salute e a ledere il diritto allo studio. Basta test farsa, apriamo un dibattito pubblico sul sistema di accesso alla formazione medica.n tutta Italia si stanno per svolgere infatti le prove di ingresso e come ogni anno, non mancano le contestazioni". "É inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi, i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari", sottolineano invece gli attivisti dell'Unione degli Studenti. "Il numero programmato è una scelta necessaria per medicina", la risposta del rettore dell'ateneo romano, Eugenio Gaudio.