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Nuovo sgombero del presidio di Baobab: “Polizia ha gettato indumenti e documenti dei migranti”

Dodici migranti portati in questura per accertamenti e “ripristino dell’ordine e del decoro” a piazzale Spadolini. La denuncia degli attivisti: “Abbiamo assistito a una condotta brutale da parte dei poliziotti intervenuti. Coperte, vestiti, documenti, buttati al cassonetto come se fossero di nessuno”.
A cura di Redazione Roma
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Nuovo intervento di polizia questa mattina al presidio dell'associazione Baobab Experience alla Stazione Tiburtina. Questa mattina le forze dell'ordine hanno fermato e trasferito in questura 12 migranti che si trovavano a piazzale Spadolini. Almeno trenta gli agenti in assetto antisommossa, accompagnati dal personale di Ama e della Polizia Locale. Mentre le forze dell'ordine erano impegnate a trasferire in questura le persone sottoposto a fermo a bordo di un pullman, Ama e Polizia Locale erano impegnati a "ripulire" il piazzale dai loro effetti personali. Gli attivisti denunciano come molti dei fermati erano in grado di dimostrare la loro identità e la loro posizione regolare, ma nonostante questo "saranno costretti ad attendere oltre 12 ore, senza cibo, presso le celle degli uffici dell'immigrazione gli inutili riscontri del caso". Parlano inoltre di una condotta "brutale" da parte degli agenti che non avrebbero "esitato a buttare gli effetti personali dei presenti, messi da parte per essere trasportati in altro luogo. Coperte, vestiti, documenti, buttati al cassonetto come se fossero di nessuno".

Baobab: "Condizione migranti conosciuta e ignorata"

"La condizione dei migranti che trovano un precario rifugio di fronte alla Stazione è tanto conosciuta quanto ignorata, mentre le attività messe in campo da attivisti e volontari continuano a tutelare centinaia di persone che continuano a transitare dalla Capitale per regolarizzare i documenti oppure per completare il proprio progetto migratorio. – è la riflessione ddi Baobab Experience – In questo contesto di odio e intolleranza inaccettabili, la nostra attività non si ferma e continueremo a denunciare e tutelare chi è privato di diritti e dignità". E se è ormai difficile tenere il conto degli sgomberi e degli interventi di polizia avvenuti negli spazi di orientamento e sostegno ai migranti che ormai da anni Baobab allestisce nei pressi della Stazione Tiburtina, quello che è certo è che l'approccio al problema di centinaia di uomini e donne che vivono stabilmente per le strade della capitale o che sono solo in transito per la città non è mai cambiato, risolvendosi nel tentare ciclicamente di mettere la polvere sotto il tappeto.

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