Nuovo incidente al Tmb Salario: lavoratori in agitazione. Oggi i comitati incontrano l’amministrazione
Dopo la denuncia di Fanpage.it Ama e l'amministrazione comunale si erano impegnati a garantire migliori condizioni di lavoro e sicurezza all'interno del Tmb Salario, uno degli impianti di Trattamento Meccanico Biologico di Ama, che lavora da mesi a pieno ritmo per togliere l'immondizia dalle strade di Roma e far fronte all'emergenza. Ma dopo diverse settimane secondo i sindacati la situazione, non è migliorata e ieri mattina si è verificato "l'ennesimo incidente, con dinamiche simili al precedente (che risale al 24 aprile scorso ndr). Un mezzo che si muoveva dentro la vasca colma di rifiuti ha urtato il tetto e questa volta è stato colpito da una lastra di cemento che ha ceduto. Per fortuna anche in questo caso i lavoratori presenti nell’impianto sono rimasti illesi”. Così in una nota unitaria Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fit Roma Lazio, Uil Trasporti Lazio e Fiadel Roma Lazio
“Il ripetersi di criticità e incidenti – continuano i sindacati – hanno portato alla firma di un accordo molto dettagliato su manutenzione e messa in sicurezza degli impianti. Ma dal 23 Maggio nessuno dei pochi interventi avviati è stato portato a termine. Nell’impianto Salario il solo braccio meccanico precedentemente in funzione, dal 28 giugno è in avaria, con il conseguente aumento dei rischi per la movimentazione del rifiuto tramite i mezzi. A Rocca Cencia, per dei cavilli burocratici, non viene nemmeno fornita la scorta necessaria di mascherine a doppio filtro intercambiabile”. “Indiciamo da subito lo stato di agitazione per poi valutare come proseguire la mobilitazione".
Per stasera alle 21.00 in largo Labia è invece previsto un incontro tra i comitati di quartiere che si battono per la chiusura dell'impianto ed esponenti dell'amministrazione, in un incontro dal titolo: "L'Assessorato alla Sostenibilità ambientale e la Commissione Ambiente ascoltano i Cittadini”. Ma l'opinione di chi abita a Villa Spada, Fidene e Nuovo Salario è nota da tempo: l'impianto deve chiudere, la vita di decine di migliaia di cittadini deve tornare alla normalità, perché convivere con i miasmi è diventato ormai impossibile.