Notte Bianca alla Sapienza, parlano gli studenti: ‘Non strumentalizzate la morte di Francesco’
Questa mattina Francesco Ginese, il ragazzo di 25 anni che venerdì sera si è ferito scavalcando un cancello per entrare all'Università La Sapienza, è morto. Il giovane voleva partecipare all'iniziativa ‘Sapienza Porto Aperto' organizzata dagli studenti ma, per cause ancora da accertare, con gli amici ha deciso di scavalcare un cancello e non entrare dall'entrata principale. Purtroppo Francesco si è infilzato con uno spuntone, che gli ha reciso l'arteria femorale. Soccorso dall'ambulanza presente all'iniziativa, è stato portato all'ospedale: troppo gravi le ferite riportate, il 25enne purtroppo non ce l'ha fatta. Addolorati per l'incidente di cui è stato vittima Francesco, gli studenti hanno scritto un comunicato stampa in cui hanno espresso vicinanza agli amici e alla famiglia del giovane, specificando alcune cose riguardo la dinamica dei fatti accorsi quella sera.
Il comunicato degli studenti dell'Università La Sapienza
Purtroppo, poche ore fa è giunta la notizia che non avremmo mai voluto sentire. Notizia drammatica e straziante per tutte e tutti noi: Francesco, il ragazzo rimasto ferito venerdì sera, non ce l'ha fatta. In questo momento vorremmo solo esprimere il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia e agli amici di Francesco.
È necessario, però, viste le falsità raccontate da una parte – fortunatamente solo una parte – della stampa, precisare alcune verità in merito ai fatti accaduti venerdì 21 sera/notte durante lo svolgimento di Sapienza Porto Aperto.
1. Non vi era alcun “ticket d’ingresso”, ma una semplice offerta libera. Il cancello di piazzale Aldo Moro era aperto;
2. Sapienza Porto Aperto non è stato un rave. È stata piuttosto un'iniziativa artistico-culturale articolata in dibattiti sull’attualità, sport, musica, danze, live painting; ideata e realizzata per vivere e attraversare la città universitaria in modo diverso dal solito;
3. Francesco è stato soccorso dall'ambulanza già presente in città universitaria, perché garantita, come sempre in questi casi, dalle studentesse e dagli studenti: la sicurezza e la tutela di tutte/i, infatti, è stata, come avviene in ogni occasione del genere, messa al primo posto;
4. Appena conosciuta la gravità dell’incidente occorso a Francesco, in un luogo della città universitaria distante dagli eventi artistici e musicali, questi ultimi sono stati immediatamente interrotti e, con la collaborazione di tutte le studentesse e tutti gli studenti, i tanti convenuti hanno tempestivamente lasciato la città universitaria.
Per rispetto del dolore della famiglia e degli amici di Francesco, non abbiamo intenzione di entrare in dibattiti e polemiche che ci appaiono utili solo a falsificare, e dunque a strumentalizzare, una terribile tragedia, in cui un giovane, come noi, ha perso la vita.
Alla famiglia e agli amici di Francesco va il nostro pensiero e tutta la nostra vicinanza.