Nidi in concessione, Raggi disse: “Detto, fatto”. Salta il bando: a rischio 600 posti
Era lo scorso 4 agosto quando la sindaca su Facebook annunciava: "Detto, fatto. Come avevo già annunciato ne giorni scorsi, si è completato l'iter che consentirà l'apertura dei nidi in concessione al termine delle vacanze estive". "Dal mio primo annuncio avevo ricevuto – proseguiva il post di Virginia Raggi – diverse, e legittime, preoccupazioni da parte di genitori e coordinatrici sul futuro dei nidi in concessione, ma questo è quel che ci distingue da chi ha amministrato Roma negli ultimi anni: quando noi diciamo una cosa, la facciamo, soprattutto se riguarda i diritti dei nostri bambini".
"Detto, fatto"? Da quel 4 agosto la situazione sembra essersi ribaltata: è di ieri la notizia che il bando per il triennio 2016-2019, con scadenza il prossimo 29 settembre, è stato ritirato. Una scelta presa dal Campidoglio "in autotutela", che rischia ora di non far riaprire le scuole che avrebbero accolto poco meno di 600 bambini. Per colpa dei tagli in assestamento di bilancio i fondi destinati alle scuole in questione sono passati da 12 a 3,5 milioni: una sforbiciata del 70% che avrebbe costretto ad una gara talmente al ribasso da non consentire benefici economici per gli aggiudicanti. Da qui la scelta di procedere con il ritiro e di ricominciare da capo. Intanto 581 famiglie si trovano senza nido.
Le strutture coinvolte sono gli asili di via di Valcannuta in XIII Municipio, di via Flora in IV, di largo Amalia Camboni in IX, di via di San Basilide in XIV, di largo Rotello in VI, di via Ildebrando Vivanti in IX e di via dei Colli Portuensi in XII.